
Il tribunale di Città del Capo ha prosciolto l’uomo d’affari britannico Shrien Dewani dall’accusa di aver commissionato l’assassinio di sua moglie Anni, una svedese di origine indiana, durante la luna di miele, nel 2010 in Sudafirca. Il giudice, Jeannette Traversole ha ritenuto insufficienti le prove a carico dell’uomo. Il codice di procedura penale sudafricano prevede che il processo debba concludersi prima di giungere a sentenza se il giudice considera l’accusa priva di prove sufficienti per giungere alla conclusione. Dewani era stato accusato di aver assoldato un killer per uccidere la moglie. Il 14 novembre 2010 il corpo senza vita di Anni, uccisa con un colpo di pistola alla testa, veniva trovato a Città del Capo: la notte precedente due uomini armati avevano aggredito e derubato la coppia in un taxi, rapendo la ragazza. Dewani aveva detto di essere stato costretto a fuggire, minacciato dal killer che gli aveva puntato una pistola alla tempia. I due killer venivano successivamente identificati e arrestati. Successivamente l’autista del taxi accusò Shrien Dewani dicendo di aver ricevuto da Dewani 1.400 sterline per uccidere, o far uccidere, la donna. Egli dunque si sarebbe procurato due complici e avrebbe inscenato la rapina per uccidere la donna Secondo l’accusa Dewani, omosessuale, avrebbe voluto porre fine a un matrimonio combinato. Ma sin dal primo giorno del processo l’uomo, pur rivelando la propria bisessualità, aveva detto di amare Anni. La confessione del killer è stata giudicata del tutto infondata dal giudice nonostante l’esistenza di un video risalente a due giorni dopo l’omicidio in cui Dewani era ripreso dalle immagini mentre consegnava qualcosa l tassista. Secondo l’accusa inoltre Dewani cambiò 1.500 dollari in moneta locale la mattina del 13 novembre, poche ore prima del rapimento e dell’omicidio.
ADB