
Potrebbe esserci una svolta nel caso della morte di Loris Stival, il bambino di 8 anni di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, ritrovato cadavere in un canale lo scorso sabato.
Secondo quanto si apprende in questi minuti da Skytg24, la madre del piccolo, Veronica Panarello, sarebbe partita dalla propria abitazione, accompagnata dal capo della squadra mobile di Ragusa, alla volta della Procura. Insieme alla donna, si troverebbe anche il marito. Non è possibile sapere al momento se la donna è stata accompagnata in Procura per l’ennesimo interrogatorio o se ci sia una svolta vera e propria nelle indagini.
Il racconto della donna rispetto a quanto avvenuto nelle ore dalla scomparsa di Loris Stival al ritrovamento del suo cadavere è stato ritenuto ricco di contraddizioni. Nelle ultime ore, si era poi diffusa la voce che a uccidere il bambino sarebbero state due persone. Al momento, c’è un unico indagato per la morte del piccolo: Orazio Fidone, il cacciatore che avrebbe trovato il corpo di Loris Stival. Sabato scorso, l’uomo in una conferenza stampa aveva ribadito la propria innocenza, sentenziando: “Non è stato facile e semplice, soprattutto per la mia famiglia che sta soffrendo maledettamente, ma per fortuna le cose stanno finendo. Chiedo ai giornalisti di non andare nelle scuole per non fare subire questo shock tremendo ai bambini creato da questa condizione mediatica”.
Nelle prossime ore, il caso della morte di Loris Stival potrebbe arrivare davvero a una soluzione? Da molti particolari, questo quesito sembra destinato ad avere una risposta affermativa. Nel frattempo, un quotidiano locale, il ‘Corriere di Ragusa’, nella sua edizione online, arriva ad affermare che “un provvedimento di fermo per gravi indizi di colpevolezza potrebbe essere spiccato nelle prossime ore a carico di Veronica Panarello”.
Interrogata in Procura
In questo momento, la donna sarebbe interrogata dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota; il suo legale, Francesco Villardita, ha voluto anche in questi minuti precisare: “Nulla di nuovo rispetto a prima: la mia assistita è sentita come persona informata sui fatti. E lo ribadisco non è indagata, meno che mai fermata o arrestata”.
GM