
L’alta disoccupazione sta facendo aumentare il disagio sociale tra gli italiani. Una realtà che è sotto gli occhi di tutti, ma di cui Confcommercio ci fornisce le cifre. A ottobre l’indice di disagio sociale, il Misery index di Confcommercio (Mic), è cresciuto a 21,9 punti dai 21,3 di settembre. A determinare l’incremento è proprio la situazione preoccupante del mercato del lavoro in Italia. Quello di ottobre è il valore più alto sul disagio sociale mai registrato finora, da quando l’indice viene calcolato.
La disoccupazione “estesa”, rileva Confcommercio ha ormai raggiunto il 17,2%. Nella disoccupazione estesa sono compresi non solo coloro che attivamente cercano lavoro, come nelle statistiche ufficiali, ma anche gli scoraggiati che hanno rinunciato a cercare un impiego e coloro che sono in cassa integrazione. La disoccupazione ordinaria, invece, secondo l’ultimo dato Istat ha raggiunto a ottobre il 13,2%, una cifra comunque molto alta.
“A ottobre il tasso di disoccupazione ufficiale è salito al record storico del 13,2% in aumento di tre decimi di punto rispetto a settembre e di nove decimi nei confronti dell’analogo mese del 2013 – rileva Confcommercio -. I disoccupati si sono attestati a 3 milioni 410mila unità (+90mila sul mese precedente e +286mila rispetto ad ottobre del 2013). Il numero di occupati è sceso di 55mila unità rispetto a settembre”. Si tratta dei dati Istat, riportati in una nota dall’associazione di categoria dei commercianti.
Inoltre, rileva Confcommercio: “Nel mese di ottobre sono state autorizzate 118,2 milioni di ore di Cig, in crescita rispetto ai 104,5 milioni circa di settembre e ai 99,1 milioni dello stesso mese del 2013. Le ore di Cig utilizzate – destagionalizzate e ricondotte poi a ULA – sono stimate in aumento di circa 9mila unità, il che porta il numero di persone in Cig dalle 297mila circa di settembre alle 306mila di ottobre”.
L’associazione dei commercianti registra, poi, un aumento degli scoraggiati: “Il numero di scoraggiati è stimato in crescita di 8mila unità portando, a ottobre, questa componente delle forze di lavoro potenziali a circa 881mila unità“.
Secondo Confcommercio, “ad ottobre l’incremento dei disoccupati, ufficiali e non, ha determinato un innalzamento di 0,3 punti percentuali del tasso di disoccupazione esteso, salito al 17,2%. Nello stesso mese, l’inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza è salita allo 0,1% (zero a settembre)”. Uno scenario che contribuisce alla crescita del disagio sociale. E infatti Confcommercio scrive che: “Il deciso aumento realizzato nell’ultimo mese dall’area del disagio sociale riflette, come accaduto per gran parte del 2014, le tensioni esistenti sul versante della disoccupazione e le difficoltà del mercato del lavoro a produrre opportunità occupazionali. L’inflazione relativa ai beni e servizi ad alta frequenza ha, infatti, mostrato una tendenza al ridimensionamento, risultando, negli ultimi quattro mesi, sostanzialmente nulla. Per riportare il disagio sociale entro confini più ridotti è quindi quanto mai necessario frenare l’espansione della disoccupazione“, conclude Confcommercio. Un suggerimento elementare, per mettere in pratica il quale sono indispensabili importanti investimenti, di difficile realizzazione a causa dei rigidi vincoli del patto di Stabilità europeo, che le autorità europee non sembrano intenzionate ad allentare, mentre il piano di investimenti del presidente della Commissione Ue Juncker è estremamente aleatorio e comunque richiederà tempi lunghi per l’applicazione.
V.B.