
Le ambasciate degli Stati Uniti, le unità militari e altri centri strategici statunitensi sono in allerta per attentati che potrebbero scaturire dalla diffusione del rapporto del Congresso Usa sui metodi di interrogatorio della Cia. Il documento si sofferma in articolre sui metodi utilizzati dall’Intelligence americana nei confronti delle persone arrestate dopo l’11 settembre con l’accusa si appartenere ad al-Qaeda, la maggio parte della quali detenute in strutture segrete in Asia ed Europa. La Commissione Intelligence del Senato dovrebbe rendere nota entro oggi una sintesi di 480 pagine. Il rapporto complessivo consta di oltre 6 mila pagine. Secondo Josh Earnest portavoce della Casa Bianca “La diffusione del documento potrebbe causare un rischio maggiore per le strutture e gli individui Usa nel mondo” specificando come l’amministrazione abbia disposto “misure preventive per l’attuazione di appropriati protocolli di sicurezza nelle strutture Usa nel mondo”.
Timore confermato dal colonnello Steve Warren, portavoce del Pentagono secondo cui sussiste la “concreta possibilità” che la diffusione dei risultati dell’inchiesta provochi “disordini” e pertanto i comandi hanno ricevuto l’ordine di innalzare le misure protettive. Secondo alcune discrezioni pervenute alla stampa statunitense il rapporto conterrebbe dettagli cruenti sull’uso da parte della Cia di alcune tecniche di tortura: la privazione di sonno, il confinamento in spazi piccoli e sopratutto sul waterboarding la sensazione di affogamento fatta patire ai detenuti per indurli a parlare. Sembra che il rapporto affermi l’inutilità di queste tecniche,in quanto incapaci di produrre informazioni, univoche e pertanto decisive per la slavaguardia di altre. Una valutazione, questa, duramente contestata dalla Cia e dal suo direttore John Brennan.
ADB