Legge di Stabilità: niente bonus da 80 euro ai pensionati

Anziani (OLIVER LANG/AFP/Getty Images)
Anziani (OLIVER LANG/AFP/Getty Images)

Niente bonus da 80 euro ai pensionati. Lo comunicano fonti di Palazzo Chigi, che mettono a tacere le indiscrezioni secondo le quali il governo sarebbe disposto a violare il patto di Stabilità europeo, con il superamento del vincolo del 3% del rapporto deficit/Pil, per corrispondere anche ai pensionati gli agognati 80 euro di bonus fiscale nell’assegno mensile. “E’ destituita di ogni fondamento l’ipotesi di allargare il bonus degli 80 euro ai pensionati, sfondando il tetto del 3%”, affermano dalla Presidenza del Consiglio. Il governo tiene infatti a precisare il proprio impegno sul rispetto dei vincoli di bilancio europei. “L’azione del governo si è basata e si basa sul rispetto dei vincoli europei, che sta insieme alla spinta per la crescita che è al centro della legge di Stabilità e della strategia economica dell’esecutivo”, sottolineano le fonti di Palazzo Chigi, a maggior ragione all’indomani della riunione dell’Eurogruppo che ha chiesto all’Italia sforzi maggiori nel rispetto del Patto di Stabilità e nella riduzione del deficit.

Le fonti dell’esecutivo non mancano poi di sottolineare che la legge di Stabilità 2015 opera la maggiore riduzione di tasse della storia italiana: 18 miliardi di euro in meno chiesti ai cittadini, come già aveva sottolineato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Alle notizie che arrivano da Palazzo Chigi risponde così il sindacato Spi-Cgil: “No al bonus di 80 euro ai pensionati, ci ricorda il governo. Lo sapevamo già. Era solo una promessa elettorale”, è il commento rilasciato su twitter.

Una risposta così decisa da parte di fonti governative è stata provocata da un articolo uscito sul Corriere della Sera, in cui si afferma, citando un “esponente del governo”, che da diverso tempo Palazzo Chigi starebbe studiando “una serie di misure da prendere se alla fine del prossimo trimestre ci fosse l’ennesimo segno meno davanti ai dati sul Pil. In quel caso – scrive il Cosrera -, la tentazione è di andare allo sfondamento del tetto del 3 per cento, senza aspettare una procedura di infrazione dell’Ue”. Sempre secondo il quotidiano milanese, “l’idea che si sta accarezzando di fronte a uno scenario di recessione continuata è quella di cambiare rotta: estendere il bonus degli 80 euro al mese a pensionati e lavoratori autonomi; e impostare un piano triennale di investimenti sociali. La prima misura, si calcola, costerebbe 10 miliardi di euro. Il piano di interventi varrebbe tra i 40 ed i 50 miliardi l’anno. Sono scenari, non decisioni: progetti preparati in previsione di uno stallo ritenuto ormai insostenibile; e nell’ipotesi che il piano di finanziamenti di Jean-Claude Juncker, quando arriverà, non basti”, scrive il Corriere della Sera. Ecco il perché della secca smentita del governo, anche se secondo diversi analisti molto probabilmente si tratta di uno scenario che si verificherà, se non nella concessione del bonus ai pensionati, almeno nello sfondamento dell’insostenibile tetto del 3% del deficit, una cifra vuota di fronte ad una recessione che dura da quasi sette anni e con una inflazione troppo bassa, mentre il piano Juncker, annunciato con grande enfasi, rischia di rivelarsi molto aleatorio. Del resto anche il noto economista francese Jean-Claude Fitoussi aveva criticato duramente il piano di Juncker e aveva sottolineato l’assurdità del vincolo del 3% del rapporto deficit/Pil, invitando gli Stati europei a rivedere i trattati Ue.

V.B.