Loris, fermata la madre per omicidio volontario e occultamento di cadavere

Loris Ragusa“È stata sua madre ad uccidere Loris”. Ne è convinta la procura di Ragusa che, al termine di un interrogatorio fiume durato quasi sette ore, stanotte ha posto in stato di fermo Veronica Panarello, la mamma 26enne del piccolo Loris Stival, trovato morto sabato 29 novembre nelle campagne di Santa Croce Camerina.

Gravi le accuse rivolte alla Panarello: omicidio aggravato e occultamento di cadavere. La signora è entrata in procura alle 18 come persona informata sui fatti e uscita nella notte a bordo di un’auto della polizia in stato di fermo per un’accusa infamante: aver ucciso il proprio figlio di 8 anni e averne gettato il corpo in un canalone della zona del Mulino Vecchio. “Se è stata davvero lei mi cade il mondo addosso, non ci posso credere…”, ha detto David Stival, il padre di Loris, agli investigatori a palazzo di Giustizia.

Sono tanti i punti interrogativi. La giovane mamma è stata condotta in questura per trascorrere la notte con le pesanti accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Nessuno si sarebbe mai potuto immaginare un epilogo del genere. Per gli inquirenti è quasi certo che la Veronica abbia agito da sola e di conseguenza pare essere tramontata, almeno per il momento, la pista del probabile complice.

Perché, ad esempio, Veronica ha detto che quella mattina Loris è andato a scuola quando invece una telecamera riprende il piccolo tornare a casa? Perché ha detto di essere arrivata con l´auto nei pressi della Falcone e Borsellino quando invece ben 4 telecamere non ´vedono la Polo nera passare nell’orario indicato? E cosa è successo davvero in quei 36 minuti in cui è rimasta sola con Loris nell’appartamento di via Garibaldi? Ed infine, cosa ha fatto nei 6 minuti che ha perso nei pressi della strada che porta al Mulino Vecchio?
Per avere le risposte, polizia e carabinieri si sono presentati a casa della donna poco dopo le 17, tra una selva di telecamere e curiosi che erano lì fin dalla mattina. Meno di venti minuti e Veronica, con un giaccone blu e un cappuccio che le copriva interamente il volto, è salita su una delle tre auto. Anche questa volta, a sostenerla, c’era anche il marito Davide che l’ha accompagnata in Procura e che è stato sentito anche lui.

“Procederemo per cerchi concentrici, cercando di avvicinarci sempre più all’ultimo cerchio”, aveva detto quattro giorni fa il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia. E così hanno fatto gli investigatori e i magistrati, che ritengono ormai di avere a disposizione tutti gli elementi a sostegno della loro ipotesi. Nelle ultime 48 ore infatti si è lavorato per mettere in fila proprio questi elementi e poterli così contestare alla donna, il cui racconto va a sbattere con le verifiche e i riscontri fatti da polizia e carabinieri. E non sono pochi i punti che il procuratore e il sostituto Marco Rota vogliono chiarire. Mezze verità, buchi e contraddizioni che la donna dovrà ora spiegare.

 

LE PAROLE DI VERONICA

“Non l’ho ucciso io, lui era il mio bambino”: così Veronica Panarello, la madre di Loris Stival, si è difesa davanti ai magistrati della Procura di Ragusa dall’accusa di aver ucciso il figlio di otto anni. Panarello ha ricostruito parte della sua vita e respinto tutte le contestazioni fattele dai pm e non ha ammesso colpe.

MD