Mafia Capitale, parla Carlo Verdone: “Ormai siamo una cloaca”

Carlo Verdone (Gareth Cattermole/Getty Images)
Carlo Verdone (Gareth Cattermole/Getty Images)

Carlo Verdone, insieme a pochi altri attori e registi italiani, rappresenta a pieno la “romanità”: per questo, intervistato dal quotidiano ‘La Stampa’, non si risparmia nel descrivere lo sdegno rispetto all’inchiesta ‘Mondo di mezzo’ che ha sconvolto la Capitale. Attacca Verdone: “Quelli che hanno un’anima se ne vanno, è inevitabile. Per me Roma è tutto, il luogo che non vorrei mai abbandonare, ma anche la città dove, alla seconda pioggia, l’asfalto si spacca, dove in piena estate, a luglio, gli alberi hanno un aspetto malato, dove i marciapiedi sono sempre sgretolati, una città opaca, ben lontana da quella celebrata da Tito Livio, ormai siamo una cloaca“.

Il regista e attore romano è un fiume in piena nel descrivere le possibili conseguenze di questa inchiesta: “Se continuano a scoppiare scandali di questa portata, ci dobbiamo aspettare tumulti di piazza, ma quelli veri. Per strada non c’è più spazio per l’ironia, c’è solo rabbia, indignazione, voglia di reagire“. Prosegue Verdone: “Io per strada ci vado, e avverto il clima diffuso. La gente si chiede: ma chi diavolo abbiamo messo lì, a comandare?“.

Il simbolo vivente del cinema romano non ha dubbi: “Una grossa parte della classe politica è di bassissima qualità. Il politico dovrebbe essere una persona seria, autorevole, dovrebbe aver seguito un corso di etica, essere animato da grande passione, aver fatto bene l’università e conoscere a fondo la letteratura italiana. Se si fanno cascare Pompei e la Domus Aurea vuol dire che alla guida non ci sono persone adatte. Quelli che avevamo andavano bene per le scommesse e i casinò”.

Verdone, che in una delle sue ultime interpretazioni – ‘La Grande Bellezza’ di Paolo Sorrentino’ – è stato uno scrittore teatrale in fuga da Roma, sottolinea: “Quelli di Sordi e delle commedie di un tempo erano furti di galline. Adesso è tutto diverso, siamo impermeabili a qualunque cosa; prima se c’era un delitto se ne parlava per anni”. Infine detta la sua ricetta: “C’è un detto latino che dice che gli stati più corrotti sono quelli dove abbondano le leggi. Noi siamo campioni di legislazione, ma la burocrazia è così complicata che porta alla corruzione”.

 

GM