Mistero del cadavere lungo il Po: fermato un giovane

Particolare di un'auto dei carabinieri (Getty Images)
Particolare di un’auto dei carabinieri (Getty Images)

Risolto in appena 24 ore il mistero del cadavere ritrovato lungo le sponde del Po chiuso in un sacco. Ieri mattina, in località Bardelle di San Benedetto Po, in provincia di Mantova, il rinvenimento delcorpo senza vita di un disoccupato di 48 anni, Fausto Bottura, residente a Magnacavallo, un comune di meno di 2mila abitanti che dista una trentina di chilometri dal luogo in cui è stato ritrovato il cadavere. A ritrovare il sacco con dentro un uomo morto, un operatore addetto all’idrometro del fiume, che lo stava ripulendo nel punto in cui si erano arenati i detriti trasportati dalla recente piena, quando si è accorto che da un sacco spuntava un braccio.

Mottura, che viveva con la sorella, era scomparso nel nulla mercoledì scorso: era legato all’interno del sacco e fuori con del nastro adesivo, ma non è stata confermata la notizia, diffusa in un primo momento, che sul suo corpo sarebbero presenti fori dovuti a colpi di arma da fuoco. Nella mattinata di oggi, la svolta nell’omicidio: a compierlo sarebbe stato il nipote 19enne della vittima, Massimo Bottura, che avrebbe fatto qualche ammissione nel corso di un interrogatorio. Il giovane viveva insieme allo zio e alla madre: gli inquirenti stanno vagliando le sue parole, cercando di capire se qualcuno lo abbia aiutato a compiere l’omicidio.

 

GM