Morte Loris Stival, i familiari increduli: “Non può esser stata Veronica”

Loris Stival, il luogo del ritrovamento (screenshot Youtube)
Loris Stival, il luogo del ritrovamento (screenshot Youtube)

“Non può essere stata lei, non può essere stata Veronica”: lo ripetono in continuazione da ieri sera i familiari di Veronica Panarello, davanti ai microfoni delle televisioni che in questi giorni sono giunte da tutta Italia a Santa Croce Camerina, cittadina di 10mila abitanti, in provincia di Ragusa, che – come avvenuto quasi dodici anni fa con il delitto di Cogne – si ritrova improvvisamente sotto i riflettori. La svolta nelle indagini per la morte di Loris Stival è arrivata nella notte, con il fermo ai danni della madre del piccolo.

Un ipotesi, quella che possa essere stata la madre, che ha sconvolto David Stival, il trentenne marito della donna, il quale già ieri aveva lasciato trapelare una sola, disarmante dichiarazione: “Se è stata davvero lei mi cade il mondo addosso, non ci posso credere…”. Da parte sua, la donna – che ha passato la notte piantonata in una camera di sicurezza della questura di Ragusa – ha ribadito con rabbia la propria innocenza, urlando: “Non sono stata io”. Stamattina, intanto, è di nuovo sotto torchio: prelevata dalla sua abitazione ieri pomeriggio intorno alle 18 come persona informata sui fatti, si è ritrovata un provvedimento di fermo nei propri confronti, ma non ha confessato ribadendo la propria innocenza.

Sembra credere nell’innocenza di Veronica Panarello, la cognata Antonella Stival: “Non è stata lei il mio pensiero e il mio cuore sono con lei. Ricordiamo che per il momento è soltanto in stato di fermo e quindi aspettiamo gli sviluppi dell’inchiesta. E’ sempre stata una mamma splendida e speciale”. La nonna del piccolo Loris, Pina, aspetta di sapere la verità ma avverte: “Chiunque sia stato non lo perdono, anche se è stata lei…”. L’avvocato della madre accusata di aver ucciso suo figlio, Francesco Villardita, insiste: “La mia assistita è stata indagata mediaticamente quando non era indagata, adesso spero non venga condannata mediaticamente prima ancora del processo”.

Una comunità sotto shock

Non è però soltanto la famiglia Stival a vivere lo shock per quanto sta avvenendo in queste ore; anche la cittadina di Santa Croce Camerina è sconvolta, oltre a essere divisa tra colpevolisti e innocentisti. Qualcuno ripone “massima fiducia nelle forze dell’ordine e nei giudici”, mentre qualcun altro esclamava: “Chiunque sia stato, deve pagare. I bambini non si toccano”.

I più sconvolti sono coloro che vivono la comunità scolastica frequentata da Loris Stival, in particolare la dirigente scolastica della Falcone-Borsellino, Giovanna Campo, che sottolinea: “Non si può non soffrire per una vicenda del genere”. Il primo interrogativo della preside è questo: “Come faremo a spiegare ai ragazzi oggi in classe che una madre può uccidere un figlio?”. La dirigente scolastica prosegue: “Siamo senza parole. Per questo ci siamo rivolti a degli esperti: oggi quattro psicologi dell’azienda sanitaria provinciale incontreranno i docenti e i ragazzi perché anche noi abbiamo bisogno di capire come parlare con gli alunni”.

Sconvolte, senza parole, senza alcuna spiegazione da dare ai propri figli sono anche le madri dei piccoli che frequentano la scuola e che oggi sottolineano: “Non so come fare a spiegare a mio figlio che non deve parlare con gli sconosciuti, ma che poi qualcosa di terribile può invece accadere in famiglia”. Forse, per tante di loro, sapere che “non c’è nessun uomo nero” che gira per il paese è confortante, ma – se così fosse – la tragedia familiare aprirebbe sicuramente nuovi interrogativi e nuovi timori.

 

GM