FuoridallEuro, Beppe Grillo lancia referendum. Attacco a Napolitano e Lega

Beppe Grillo (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
Beppe Grillo (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

Il leader “stanchino” di appena qualche giorno fa torna alla carica e tutto sembra meno che come si è autodefinito di recente: il portavoce nazionale del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, era infatti oggi al Senato in conferenza stampa per presentare la campagna referendaria no-Euro il cui lancio ufficiale è previsto per sabato 13 dicembre. Primo obiettivo degli attacchi in conferenza stampa, le parole pronunciate oggi dal segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, il quale ha definito la consultazione proposta da Grillo “una perdita di tempo, una presa in giro, spiegando: “Si tratta di un referendum consultivo che nemmeno la Costituzione prevede, avrebbe tempi lunghissimi ed efficacia zero”.

Ha replicato Grillo: “La Lega non è il piano B, il piano B siamo noi. Salvini è stato messo lì per togliere noi dal contesto del dialogo politico. Salvini fa parte dell’establishment. Questa felpa, questo maglioncino nella notte che dice cose sgradevoli su di me… Io nemmeno lo conosco. La Lega è stata per sette-otto anni al potere, ha preso i soldi.. Lui ha la moglie ‘ricoverata’ alla Regione Lombardia mentre io non ho interessi personali, non devo mettere la moglie o mio figlio…”.

Come sempre, il leader pentastellato ne ha per tutti, così Salvini diventa “felpa nella notte”, il quale “dice che il referendum anti-euro non è serio”. Grillo contesta piccato: “Ma vedremo. Noi non raccoglieremmo tre milioni di firme se non fosse una cosa seria. Andiamo avanti, e chi lo sa se non portiamo a casa un risultato storico”. Il portavoce nazionale del Movimento 5 Stelle evidenzia: “La Lega ha fatto campagna per uscire dall’euro, è alleata di una forza in Francia che è per l’uscita dall’euro, voglio vedere se hanno la faccia di dire ‘siamo contro’. Se sono contro vuol dire che hanno preso per il culo milioni di italiani. C’è anche Forza Italia e una parte del Pd che è per l’uscita dall’euro”.

La replica a Napolitano

A Beppe Grillo vengono riferite, a margine dell’incontro, alcune affermazioni fatte dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, all’Accademia dei Lincei: “La critica della politica e dei partiti, preziosa e feconda nel suo rigore, purché non priva di obiettività, senso della misura e capacità di distinguere è degenerata in anti-politica, cioè in patologia eversiva”. Una frase a cui il leader M5S controbatte con commento lapidario: “Napolitano deve stare molto attento rischia che lo denunciamo per vilipendio del Movimento”.

In conferenza stampa, invece, c’è spazio da parte di Grillo per un passaggio sul voto per il Quirinale: “Noi abbiamo fatto le Quirinarie e abbiamo candidato una persona non del Movimento ed era di sinistra. Se da destra o sinistra si fa nome di persona considerevole e fuori dai partiti può andar bene. Deve esser al di fuori da questo pantano”.

Europee “truccate”

Beppe Grillo glissa dunque sulla domanda rispetto all’ipotesi di elezioni anticipate e risponde a modo suo: “Non so che vuole fare Renzi ma noi vorremo capire: si sente dire che le elezioni nel Lazio sno state truccate. E chi vi dice che non sono state truccate anche le Europee?”. Il leader pentastellato chiarisce: “Io me li ricordo quei momenti lì, i bookmaker ci davano vincenti, il Pd temeva un nostro punto in più, hanno scommesso sul calo della Borsa… Io non accuso, ma c’è un punto in cui si passa dal cartaceo al digitale e quell’associazione che gestiva quei dati è di Soros e non c’è una società esterna”.

Grillo critica poi i talk-show, in particolare ‘Ballarò’ e Massimo Giannini: “Rimango stupito quando in tv, come ieri a Ballarò, dopo un’apparizione di Di Battista, che ha fatto un ottimo intervento, in studio c’erano risolini, anche dal piccolissimo uomo messo lì da De Benedetti. I talk show sono completamente inutili”.

Plauso al direttorio

Il leader si dice poi soddisfatto dei suoi, che hanno “superato la fase scontrino” e sostiene: “Cerco di dare una mano, lo faccio per passione. Qualcosa lo abbiamo fatto: la politica italiana è cambiata anche grazie a no”. Quindi sul direttorio: “E’ l’inizio di una delega. Loro non hanno rapporti con me, ce li hanno col territorio. E’ un esperimento di iper-democrazia questo qua, non vedetela sempre come una cosa calata dall’alto. Noi facciamo le votazioni su tutto. Se ci sono le espulsioni sono votate, non prendo iniziative io, cerco di fare rispettare le nostre regole”.

A chi lo accusa di atteggiamento dittatoriale, Grillo replica: “Non sono un dittatore: vengo qui tre-quattro volte l’anno e sono impressionato dal clima che c’è qua dentro dove la democrazia e la libertà non esistono più”. Poi sulla presunta corrente interna guidata dal sindaco di Parma, Federico Pizzarotti: “Obama, Putin hanno le correnti interne. Noi più che correnti ostili abbiamo spifferi…”.

Sulla democrazia interna al Movimento 5 Stelle replicano alcuni degli ex che hanno lasciato e fanno parte del Gruppo Misto al Senato, Alessandra Bencini, Maria Mussini, Maurizio Romani, Laura Bignami e Monica Casaletto: “Basta con i soliti ritornelli. E con il mito della democrazia all’interno del M5s. Ma davvero c’è ancora qualcuno che crede alla favola che tutte le espulsioni dal movimento non siano state decise dall’alto? Siamo alle solite, Grillo non dice la verità”.

Mafia Capitale

Ultimo passaggio dedicato a quanto sta avvenendo dopo lo scoppio dello scandalo per la mafia nella Capitale; Grillo sottolinea che per Roma “bisogna andare oltre lo scioglimento, bisogna andare verso la disintegrazione! E poi bisogna mettere lì pro-tempore una persona votata a noi a garanzia, anche perchè siamo gli unici che non ci entriamo in questa storia”. In ogni caso “finirà come Wikileaks con migliaia di intercettazione e bambini morti finché questa depressione informatica prenderà i cittadini italiani. Qui non bisogna sciogliere il comune di Roma ma i cittadini…”.

“La parola mafia ci depista. Ci ricorda qualcosa che non c’è più. Oggi un’associazione mafiosa è fatta da professionisti, politici, magistrati, poliziotti, il mafioso non c’è neanche” – ha concluso Grillo – “Adesso dicono che daranno i nomi.. perché le mafie si sono incazzate.. quando a Palermo dicevo della mafia non avevo scoperto nulla di nuovo”.

 

GM