
Stavros Dimas è il candidato alla presidenza delle Repubblica greca indicato dal primo ministro Antonis Samaras per succedere a Karolos Papoulias. Sull’elezione di Dimas si gioca il futuro del governo e non solo. L’annuncio arriva all’indomani della decisione di anticipare a dicembre l’elezione del futuro presidente, votazione che avrebbe dovuto svolgersi in febbraio. La scelta di Dimas è cruciale perché per la costituzione greca se il parlamento non riuscisse a nominare il nuovo presidente entro tre votazioni, si andrebbe ad elezioni anticipate. Ed è stata la tensione politica attorno a questa eventualità ad aver spinto ieri Samaras, subito dopo l’approvazione del bilancio, a fissare le tre votazioni per il 17, 23 e 29 dicembre. Nelle prime due tornate sarà necessaria una maggioranza di almeno 200 dei 300 deputati greci, mentre per la terza votazione sarebbe sufficiente una maggioranza di 180. Tuttavia il governo ha una maggioranza di soli 155 deputati e non è in grado di imporre Dimas. Se dovesse fallire anche la terza votazione le date più probabili per nuove elezioni sarebbero il 25 o il 1 febbraio. E dalle elezioni potrebbe emergere come primo partito la sinistra radicale di Syriza. .Un’ipotesi, più che concerta che ha mandato in fibrillazione i mercati. Il leader di Syriza, Alexis Tsipras, infatti non fa mistero di voler annullare gli accordi con i creditori internazionali della troika: secondo molti osservatori il problema di Alexis Tsipras non è se vincerà le prossime elezioni, ma con chi governerà. Il suo portavoce, Nicos Pappas, ripete che se Syriza vincesse «negozierebbe» con l’Europa senza colpi di testa: «in Europa non prenderemo decisioni unilaterali» ma sottolinea, come Syriza fa da anni, che «l’austerità è stata un fallimento».
Oggi Syriza è il primo partito in tutti i sondaggi raggiungendo il 34% mentre il partito socialista, il Pasok, è passato dal 43% del 2009 al 5,5% circa. Grazie ai 50 seggi assegnati dal sistema elettorale greco al partito più votato, Syriza ne conquisterebbe 144. Per governare dovrebbe attivare a 150 e Syriza, per ora, non li ha. Escludendo alleanze con gli attuali partiti al governo potrebbe coalizzarsi con i “Greci indipendenti”, dati attualmente al 3,5% con nove seggi. Una maggioranza dunque di 153 seggi . Ma da qui a febbraio il consenso di Syriza potrebbe aumentare.
ADB