Anticorruzione, Alfano su prescrizione: “Occhio ai giudici lumaca”

Angelino Alfano (Alberto Pizzoli/Getty Images)
Angelino Alfano (Alberto Pizzoli/Getty Images)

E’ stato rinviato a domani il Consiglio dei Ministri convocato d’urgenza con un videomessaggio dal premier Matteo Renzi per introdurre nuove norme relative al lotta alla corruzione, alla luce degli sviluppi emersi dall’inchiesta “Mafia Capitale” che ha rivelato un sistema di stampo mafioso che collegava la cosiddetta criminalità dei “cravattari” , per riprendere un termine impiegato da Giuliano Ferrara, a politici bipartisan.
In realtà, la vicenda è molto più complessa e in base a nuove rivelazioni e arresti, gli investigatori stanno accertando collegamenti tra la “cupola criminale” romana con organizzazioni di stampo mafiose come Cosa Nostra e la ‘ndrangheta.

Nuovi arresti

Infatti, questa mattina ci sono stati altri due arresti riconducibili all’organizzazione calabrese. In base ad un’intercettazione, Salvatore Buzzi, l’estremista di sinistra che collaborava con Massimo Carminati, ex Nar a capo dell’organizzazione malavitosa romana,  creò la coop “Santo Stefano” per le pulizie al mercato Esquilino a Roma, affidandola secondo gli investigatori ad un personaggio che avrebbe avuto dei legami col clan Mancuso, Giovanni Campennì: “Dato che tu sarai il presidente de questa cooperativa de ‘ndranghetisti…” , dice Buzzi ad uno degli amministratori in un colloquio intercettato
Secondo gli inquirenti, Rocco Rotolo è stato arrestato con l’accusa di essere un referente della ‘ndrangheta nei rapporti con Mafia Capitale. In una intercettazione, Buzzi ne parla lo scorso 26 agosto scorso con Guido Colantuono: “…gli parli con i dovuti modi, hai visto pure Massimo che è Massimo…gli parli tranquillo!”.
Rotolo sarebbe in relazione con il clan ‘ndranghetista dei Piromalli: “Quello è un ‘ndrangheta…affiliato… se tu gli dici sei un mio soldato…lui il generale l’ha…il generale non ce l’ha qui a Roma…se offende…non so se me capisci…”.

Rivelazioni che di certo alimentano l’esigenza di nuove misure per affrontare il fenomeno che per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano va combattuto per ribaltare quell’antipolitica dilagante nel sistema politico e istituzionale, a partire non solo dai partiti, ma anche attraverso riforme, come quella elettorale.

Prescrizione

Dall’antipolitica alle misure anticorruzione annunciate da Renzi, il passo è breve e di mezzo interviene l’Associazione Nazionale Magistrati che questa mattina ha attaccato il premier chiedendo di passare dalle parole ai fatti.
L’annuncio di Renzi ha incontrato pareri contrastanti. Sul tema è anche intervenuto il ministro dell’Interno Angelino Alfano che in merito al prolungamento della scadenza per la prescrizione, citato da Renzi come misura, ammonisce: “Occhio sui temi della prescrizione, perché se ci sono dei giudici lumaca, non possono scaricare sul cittadino indagato la loro lentezza. Bisogna sempre bilanciare questi due argomenti e comunque al consiglio dei ministri di domani, credo ci sarà un accordo a cui si sta lavorando”, ha sostenuto Alfano, ricordando che sul tema della “riformulazione della prescrizione era stato trovato un accordo all’interno del governo già ad agosto”.

Movimento Cinque Stelle rilanciano: “Renzi e Orlando vogliono combattere veramente la corruzione? Nel consiglio dei ministri di domani introducano la figura dell’ agente provocatore per i reati contro la pubblica amministrazione, come il Movimento 5 Stelle ha proposto in data 30 maggio con l’emendamento 1.0.1000 a firma Buccarella, Cappelletti, Giarrusso sui ddl anti-corruzione. Tutte proposte che il Pd non ha mai voluto discutere nonostante importanti e ripetuti solleciti”.
“Corrotti e corruttori temono l’agente provocatore ancora di più dell’aumento delle pene o della confisca dei beni. Si tratta, infatti, di un poliziotto che fa un test di integrità al Pubblico Ufficiale promettendogli una somma di denaro per avere un atto in suo favore. Il tutto con le garanzie di legge e sotto il controllo dell’Autorità Giudiziaria. Immaginate il panico che l’introduzione di questa figura scatenerebbe nelle municipalizzate, nei Comuni, nelle Regioni e tra tutti coloro che finora hanno potuto contare anche su un clima di omertà e di totale assenza di controlli…” concludono i senatori del Movimento 5 Stelle.

 C.D.