
Le polemiche politiche riguardo alle responsabilità personali nell’inchiesta sul sistema degli appalti nella Capitale arrivano in tribunale. A querelare è l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che attacca l’attuale primo cittadino, Ignazio Marino: “Ho dato mandato ai miei legali di svolgere querela per diffamazione nei confronti del Sindaco Marino per le affermazioni che nella giornata di ieri ha rilasciato pubblicamente durante l’assemblea del Pd tenutasi al centro culturale del Comune di Roma Elsa Morante”.
Nel corso dell’incontro, ha spiegato Alemanno, che risulta indagato nell’inchiesta ‘Mondo di mezzo’, “il sindaco Marino ha dichiarato che ‘l’impianto criminale nasce nella destra di Gianni Alemanno’. Oggi ho inoltre presentato un’interrogazione consiliare per chiedere come mai si sia svolta un’assemblea di partito dentro un centro culturale di proprietà del Comune di Roma, nonostante i regolamenti vietino manifestazioni di questo tipo presso sedi di proprietà dell’Ente Roma Capitale”.
Prosegue Alemanno: “Ho chiesto inoltre se sia stato pagato un affitto per tale sala e un rimborso per gli eventuali straordinari affettuati dal personale del centro per l’utilizzo della sala in tarda serata. Questo anche in vista di ulteriori utilizzi di sedi comunali in periferia che sono stati annunciati dal Partito Democratico sulla stampa”.
E mentre il procuratore capo Giuseppe Pignatone annuncia in Audizione alla Commissione Antimafia che “altre operazioni saranno fatte a breve”, nel Pd c’è chi, come il deputato Roberto Morassut, sottolinea: “Sono sincero e diretto. Come lo sono stato in tutti questi anni nei quali molti che oggi si indignano per certe distorsioni della nostra vita interna rispondevano con conformismo burocratico ad allarmi e segnalazioni su come stavano decadendo molte cose”.
Spiega Morassut: “Ora il termine ‘tribù’, che mi fu duramente rinfacciato, è diventato di moda per descrivere le cose. Bene. Ma non basterà ora il retorico appello alle forze sane che esistono nel PD. Né illudersi di cambiare le cose con dei ‘corsi di formazione’ anticorruzione degli eletti. Contro la corruzione basta l’onestà dei comportamenti”.
Il ritorno di “Batman”
Commenta a sorpresa l’inchiesta sulla mafia nella Capitale, Franco Fiorito, l’ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio, accusato di peculato nello scandalo dei fondi della Regione Lazio e noto a tutti come “Batman”, il quale è oggi intervenuto al programma radiofonico di Radiodue Rai ‘Un Giorno da Pecora’, dicendosi “assolutamente inorridito” da Alemanno e spiegando: “Non conosco Carminati, non frequentavo certi ambienti. Frequentavo solo quelli politici da cui ora sono inorridito”.
Sull’ex sindaco sottolinea che il suo peggior errore è stato “dare fiducia a tutte queste persone e, silenziosamente, lasciar fare tutto questo cammino a delle persone che non meritavano”, mentre parlando di Marino spiega: “Lui ha una grande fortuna: se il comune di Roma fosse sciolto per mafia sarebbe uno scandalo internazionale. Marino regge solo perché deve reggere insomma, in una fase normale non sarebbe così”.
“Batman” annuncia poi l’uscita di un libro, per la casa editrice Chiarelettere: “Si chiamerà ‘Il Sistema’ uscirà l’anno prossimo e racconterà per la prima volta gli scandali della politica visti da uno che ci è passato in mezzo. Ora sto aggiungendo un capitolo su Mafia Capitale”.
Conferenza stampa di Forza Italia
Nel frattempo, domani alle ore 11.30, nella sede nazionale di piazza San Lorenzo in Lucina, Forza Italia terrà una conferenza stampa per illustrare le iniziative che il partito vuole mettere in atto alla luce di quel che sta avvenendo con l’inchiesta ‘Mondo di Mezzo’. Presenti tra gli altri il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, il vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri e il tesoriere del partito ‘azzurro’, Mariarosaria Rossi.
Oggi, sulla vicenda è intervenuta la vice presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera, Maria Stella Gelmini, che ha sostenuto: “In un momento di crisi economica, con il Paese scosso dai casi di corruzione che stanno emergendo, dobbiamo evitare di fare di tutta l’erba un fascio. Perché la risposta ai fenomeni di malaffare non è l’antipolitica né il disimpegno e nemmeno il cavalcare la sfiducia e l’indignazione dei cittadini. La vera sfida è elaborare proposte politiche e soluzioni valide ai problemi del Paese”.
Ha proseguito l’ex ministro: “Non dobbiamo cedere al disfattismo e non possiamo permettere che la rappresentazione, a tratti maniacale, che si sta dando dell’inchiesta romana porti alla delegittimazione della politica tout court”. La Gelmini ha concluso: “Di fronte a quello che sta accadendo, noi non abbandoniamo il nostro garantismo e, al contempo, siamo per la difesa profonda della legalità”.
Codice comportamentale anticorruzione
Infine, Michele Nicoletti, esponente Pd e presidente della Delegazione italiana al Consiglio d’Europa, propone un ‘codice di condotta dei deputati’, sul modello “già presente in molti parlamenti di Stati europei: la Germania, il Regno unito, la Francia e il parlamento Ue”. Sostiene Nicoletti: “La lotta alla corruzione deve essere condotta su diversi livelli: quello legislativo e amministrativo ma anche attraverso codici di comportamento e stili di vita sobri e rigorosi che contribuiscano a far ritrovare il senso della dignita’ e dell’onore del servizio pubblico”.
“Si tratta di uno strumento limitato perché la corruzione va combattuta a tutti i livelli, ma è utile avere a disposizione anche lo strumento deontologico”, ha spiegato Nicoletti, che sottolinea come 151 deputati hanno già aderito all’iniziativa, per lo più del Partito democratico, ma anche di Sel, Forza Italia, Scelta Civica, Per l’Italia e Per le autonomie. Iniziativa considerata positivamente anche dal Movimento 5 Stelle, “ma mi ha spiegato che loro hanno già un codice etico interno”.
GM