
Soddisfazioni espresse dal Sindaco di Roma, Ignazio Marino che ai microfoni di Radio Radio commenta l’arresto di due esponenti della criminalità organizzata per associazione a delinquere perché avrebbero assicurato un collegamento tra alcune cooperative gestite dalla cosiddetta “cupola romana” con la ‘ndrangheta.
“Buongiorno, un’ottima giornata iniziata con altri due arresti! Speriamo che gradualmente ma velocemente la procura ci aiuti a fare piazza pulita in questa nostra bellissima città”, ha detto Marino, parlando poi dell’impatto del sistema mafioso che gestiva appalti, sottolinea che “se milioni e milioni di euro finiscono nelle mani di banditi sono milioni e milioni di euro in meno per la manutenzione delle strade, per nuovi asili nido, per nuovi tram”.
Rinascita di Roma
Una rinascita per la Capitale per cui lo stesso Sindaco vuole mostrare il buon esempio e al contempo dare segnali di non temere nessuno annunciando di non volere la scorta: “Ho fatto molte resistenze alla scorta e alla fine non l’ho avuta. Se non è necessario credo sia meglio che quegli uomini vengano utilizzati per le periferie e sul territorio”.In merito agli ispettori che indagheranno negli archivi del Comune, così come stabilito dal Prefetto di Roma, Giuseppe Pignatone in collaborazione con il Viminale, Marino sostiene che “sia un’opportunità straordinaria. Noi abbiamo letto con un certo rammarico quello che è accaduto negli anni della giunta Alemanno. Tutti questi rapporti che si sono creati con gli uomini di più stretta fiducia del sindaco Alemanno..”.Rispetto all’ex sindaco della Capitale, l’attuale primo cittadino premette di “non poter e non voler dare giudizi”, spiegando che “il fatto che il mio predecessore sindaco di Roma abbia avuto un avviso di garanzia per associazione di stampo mafioso mi turba profondamente e deve turbare tutte le romane e i romani che gli avevano giustamente dato fiducia nel 2008 con l’elezione popolare”.
Intanto, questa mattina al Tribunale del Riesame ha preso il via l’udienza per esaminare il ricorso presentato dal difensore di Massimo Carminati e del suo braccio destro Riccardo Brugia, l’avvocato Giosué Naso, in cui si chiede la revoca dell’ordine di custodia cautelare per associazione a delinquere di stampo mafioso e dell’aggravante contestata di aver dato un appoggio esterno all’associazione.
A sostenere l’accusa sono i pm Paolo Ielo, Luca Tescaroli e Giuseppe Cascini, che si oppongono alla revoca del provvedimento che riguarda l’attività a Roma della cosiddetta Mafia capitale. Gli interventi sono cominciati verso le 11.30 e si prevede che la seduta durerà a lungo. La conclusione non sarà comunque oggi, come è prassi del Tribunale del Riesame, che normalmente alla prima udienza si riserva la decisione.
Roma sulla stampa estera
La notizia sull’inchiesta “Mafia Capitale” è rimbalzata anche sulle testate estere e il prestigioso quotidiano francese Le Monde ha dedicato un approfondimento dal titolo “Il nuovo sacco di Roma commesso da due mafiosi”.
“Roma ha i postumi della sbornia. Si scopre più permeabile alle infiltrazioni criminali che un comune di Sicilia. Tutto è cominciato a fine novembre, con la caduta di un tandem mafioso: Massimo Carminati, detto il Nero, proveniente dall’estrema destra, e Salvatore Buzzi, un delinquente diventato celebre per il suo falso pentimento in prigione”, scrive Le Monde, sottolineando che “insieme hanno messo a sacco Roma, in una rete di corruzione che coinvolge fino all’ex sindaco di destra, Gianni Alemanno”.
C.D.