Al via lo sciopero generale, Lupi ritira precettazione ferrovieri

Proteste Cgil a Roma (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Proteste Cgil a Roma (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Parte oggi lo sciopero generale di 8 ore indetto da Cgil, Uil e Ugl per protestare contro Legge di Stabilità, Jobs Act e riforma del pubblico impiego. Lo sciopero era stato annunciato a metà novembre, prima dalla sola Cgil, poi anche da Uil e Uil dopo il fallimento delle trattative con il Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia per il rinnovo del contratto di lavoro degli statali. La Cisl ha preferito rimanere fuori, scioperando autonomamente per il solo pubblico impiego il 1° dicembre scorso.

Nel frattempo, il Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha revocato l’ordinanza di precettazione per i ferrovieri emessa l’altro ieri sera, a causa della concomitanza dello sciopero generale di oggi con quello di categoria dalle 21 di sabato 13 dicembre alle 21 di domenica 14, su cui già il Garante aveva sollevato dubbi di legittimità. Per lo sciopero di oggi è stata concordata una riduzione delle ore di astensione dal lavoro per i dipendenti delle ferrovie, che sciopereranno solo 7 ore, dalle 9 alle 16. La precettazione del Ministro dei Trasporti aveva mandato su tutte le furie i sindacati. “Abbiamo appreso dai tg della precettazione”, aveva detto ieri la leader della Cgil Susanna Camusso, parlando a Repubblica Tv, accusando il governo di “atti unilaterali che alzano i toni”. Cgil e Uil avevano anche minacciato di ricorrere alle Alte cariche dello Stato contro la precettazione, definita incostituzionale. Dopo il ripensamento del Ministro dei trasporti, Susanna Camusso e il leader della Uil Carmelo Barbgallo hanno commentato: “Avevamo ragione noi. Il Governo ha dovuto fare marcia indietro e revocare il provvedimento di precettazione dei ferrovieri: non c’erano le condizioni di legge per inibire il diritto di sciopero a questa categoria di lavoratori”. Il Ministro Lupi non ha mancato però di replicare: “Cara Camusso, impara a rispettare le regole. Facendo finire lo sciopero alle 4 ho tutelato i pendolari che, nonostante voi, vanno a lavorare”, ha scritto ieri Lupi su twitter, che in un altro tweet ha aggiunto: “Revocata la precettazione solo quando ho avuto garanzia che milioni di pendolari che non sciopereranno, domani sera potranno tornare a casa”. Non la pensa allo stesso modo però il Garante degli scioperi. Il presidente Roberto Alesse ha infatti ribadito che lo sciopero di oggi nel settore ferroviario “resta in violazione delle regole e dovrà essere valutato attentamente nei prossimi giorni”, anche con eventuali sanzioni nei confronti dei sindacati che non si saranno adeguati alle indicazioni della Commissione di garanzia sugli scioperi.

Alla vigilia dello sciopero generale, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha voluto mandare il suo messaggio ai sindacati: “La mobilitazione è legittima, ma cambiamo il Paese anche per loro”, ha detto, parlando da Ankara, in Turchia, dove è in visita. Quindi Renzi ha fatto i suoi auguri: “In bocca al lupo a chi fa sciopero, ma noi lavoreremo“, ha concluso.

Oggi scioperano tutte le categorie di lavoratori aderenti ai sindacati che hanno indetto lo stato di agitazione. Dai servizi pubblici, sanità e scuola comprese, alle aziende private. I maggiori disagi per i cittadini si incontreranno soprattutto nel trasporto pubblico locale. I sindacati hanno organizzato oltre 50 manifestazioni di protesta in tutta Italia. Lo slogan dello sciopero lanciato da Cgil e Uil è con l’hashtag #CosìNonVa. Susanna Camusso ha dichiarato: “Non ci arrendiamo. Alziamo la bandiera del lavoro”, “vogliamo il futuro”.

Lo sciopero generale, secondo la Cgil sta avendo una grande adesione, secondo il sindacato la partecipazione è del 70,2%. Secondo i sindacati Cgil e Uil, circa 50mila persone sono presenti al corteo di Milano e 40mila a quello di Roma. Sempre secondo i sindacati si sarebbero fermati circa il 50% dei treni e il 70% degli autobus.

Nel frattempo è arrivato il commento del Capo dello tato Napolitano, che invita ad evitare le tensioni: “Lo sciopero generale proclamato per oggi è segno senza dubbio di una notevole tensione tra sindacati e governo“. “E’ bene che ci sia rispetto reciproco” tra le prerogative di governo e sindacati e che “non si vada ad una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al Paese”, ha aggiunto il Presidente della Repubblica. Napolitano ha spiegato che “non entra nel merito delle ragioni degli uni o degli altri”, tra governo e sindacati. “Mi auguro – ha aggiunto – che si discutano sia le decisioni già prese, come quella della legge di riforma del mercato del lavoro, sia quelle da prendere soprattutto per il rilancio dell’economia e dell’occupazione in un contesto europeo”.

Il governo “sbaglia a escludere il confronto e la partecipazione” con i sindacati, ha dichiarato oggi Susanna Camusso al Gr Rai, prima di partecipare al corteo di Torino. Durante il suo comizio, Camusso ha avuto parole molto dure nei confronti del governo sul Jobs Act, accusando l’esecutivo Renzi di riportare le politiche del lavoro all’Ottocento. “Stanno dicendo che chi aveva le tutele ne avrà un po’ meno e che quelli non le avevano continueranno a non averle, mentre la disoccupazione aumenta”, ha denunciato la leader della Cgil. Camusso ha chiesto contratti di solidarietà per i lavoratori. “Di dilettanto allo sbaraglio ne abbiamo visti troppi e ci sono già bastati”, ha sdetto, sottolineando che i professori e i “maestri di vita” hanno fatto sulle norme sul lavoro “un disastro”.
Il leader della Uil Carmelo Barbagallo ha partecipato al comizio di Piazza Sant’Apostoli a Roma: “Oggi fermiamo l’Italia per farla ripartire nella direzione giusta”, ha detto. “Oggi milioni di lavoratori si astengono dal lavoro, milioni di pensionati partecipano alle nostre iniziative insieme agli studenti”. “Noi veramente vogliamo cambiare l’Italia, non a parole”, ha proseguito il leader della Uil. “Devono smetterla di raccontare storie, di fare promesse non mantenute, devono ridare dignità ai lavoratori, speranza ai giovani e certezze ai pensionati per sopravvivere a questa crisi”, ha aggiunto. Comunque Barbagallo ha aperto al governo: “Se Renzi vuole fare una battaglia in Europa per eliminare quel vincolo stupido del 3% che sta impoverendo tutta Europa, siamo disposti a fare un’azione anche con i sindacati europei”, ha detto con riferimento al vincolo del 3% del rapporto deficit/Pil che impedisce di spendere soldi da investire per la crescita.

Scontri e tensioni tra manifestanti e forze dell’ordine si sono verificati a Torino, Milano e Roma

Nella Capitale traffico in tilt e lunghe code alle fermate degli autobus. Lo sciopero generale ha portato alla chiusura delle linee metropolitane e allo stop di molte corse di autobus. Anche i passeggeri degli aeroporti romani, Ciampino e Fiumicino, stanno incontrando disagi per la cancellazione di diversi voli.

V.B.