
Non c’era ancora nessuna traccia del bambino di appena 9 mesi scomparso nel nulla l’altra notte tra Bordighera e Sanremo; secondo la prima ricostruzione, suffragata ora anche dal racconto della madre, nel cuore della notte, la donna, una 40enne russa che pernotta con il suo compagno presso il Grand Hotel al Mare di Bordighera, sarebbe uscita dalla stanza col piccolo. Un paio di ore dopo, intorno alle quattro, la donna sarebbe tornata in albergo ma senza bambino, confidando al compagno di aver gettato in mare il piccolo.
La donna è stata dunque interrogata per oltre dieci ore dal procuratore aggiunto Grazia Pradella e dal pm aggiunto Francesca Scarlatti, che sono riusciti a capire il perché di un gesto così folle da una frase della mamma russa: “Non voglio che mio figlio abbia la stessa vita di mia madre”. Il solo sospetto che quel bimbo potesse infatti soffrire di epilessia ha fatto perdere la testa alla donna, nonostante non ci sia nessuna diagnosi che accerti la malattia del piccolo e a confermarlo è proprio la madre del piccolo: “Il bambino è nato sano e non ha mai avuto problemi di salute”.
Ma il pianto del bambino, che una mente lucida avrebbe visto come i vagiti tipici di un piccolo che sta tirando fuori i denti, l’altra sera ha scatenato il piano folle della madre, che è uscita col figlio nel marsupio dall’albergo appena il marito si è addormentato, poi si sarebbe recata – a bordo di un auto presa a noleggio – presso l’ex stabilimento balneare Cala degli Orsi a Bussana, nei pressi di Sanremo; qui si sarebbe gettata in mare col piccolo iniziando a nuotare, finché si è accorta che il bambino non respirava più.
Lucida follia
A quel punto, avrebbe slacciato il marsupio, abbandonando il bimbo ormai cadavere alle correnti; avrebbe quindi manifestato intenzioni suicide, subito represse ” perché volevo rivedere mio marito”. Quindi sarebbe tornata in albergo e lì viene notata dal portiere di notte. Ieri mattina, alle undici, il marito dà l’allarme. Il procuratore Pradella ha voluto precisare: “Non ci sono elementi che riscontrino l’uso di sostanze stupefacenti e allo stato e dalle modalità con cui ha risposto alle domande non si ravvisano estremi per problemi psichiatrici”.
Lucida follia, dunque, quella che ha mosso questa donna, almeno stando dai primi riscontri. Ora si trova in stato di fermo con l’ipotesi di omicidio aggravato da un crudele movente presso il carcere di Pontedecimo a Genova. Il corpicino del bimbo non è stato ancora ritrovato e in questi istanti saranno nuovamente sospese le ricerche.
GM