Juncker: abbiamo evitato la procedura di infrazione all’Italia

Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker (DANIEL ROLAND/AFP/Getty Images)
Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker (DANIEL ROLAND/AFP/Getty Images)

Il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, non ci sta a passare per un tecnocrate inflessibile sulle regole di bilancio europee e in un’intervista al quotidiano della Cei Avvenire afferma, al contrario, di aver difeso l’Italia dai cosiddetti “falchi” del rigore. Juncker ha mostrato stupore di fronte alle polemiche sorte nel nostro Paese per le polemiche

Secondo Juncker, l’Italia non si deve lamentare perché sarebbe stata trattata fin troppo bene dalla Commissione europea, dato il “rischio di non conformità al Patto” della legge di Stabilità che avrebbe potuto dare luogo all’apertura di una procedura di infrazione. La manovra finanziaria italiana per il 2015 prevede infatti una riduzione del deficit inferiore a quando previsto dalla cosiddetta Regola del debito europea, rinviando il pareggio di bilancio al 2017. La Commissione europea, tuttavia, ha deciso di concedere più tempo all’Italia, concordando una riduzione del deficit dello 0,3%. Juncker ha ribadito che La Commissione ha concesso all’Italia “la più grande flessibilità” mai attuata sul Patto di stabilità. Per questo Junkcer si è detto stupito delle polemiche nel nostro Paese. Il presidente della Commissione Ue ha anche sottolineato come la concessione di questa maggiore flessibilità all’Italia sia stata il frutto di una scelta politica e non burocratica, ovvero di rigida applicazione contabile delle regole di bilancio. E ha ribadito di non essere il presidente di una banda di burocrati, ma presidente di una Commissione europea politica.

“Carissimo amico (ha detto Juncker in italiano al giornalista di Avvenire, ndr) se c’è qualcuno che non può lamentarsi è proprio l’Italia, come del resto la Francia. Che cosa abbiamo fatto? Con la Francia abbiamo stabilito che non hanno preso le necessarie misure di consolidamento del bilancio, e abbiamo detto: avete tempo fino a marzo per farlo. Lo stesso è accaduto anche nella causa italiana. Avremmo potuto attivare subito per l’Italia una procedura per debito eccessivo“. Juncker ha però sottolineato che questo non è avvenuto, anche grazie all’accordo con Matteo Renzi al G20 di Brisbane, con il quale cui il presidente della Commissione ha chiesto al premier italiano di inviargli una lettera in cui il governo italiano si impegnava a intraprendere un preciso percorso di riforme. Cosa che è avvenuta, ha aggiunto Juncker. Per questo è stato concesso il rinvio a marzo, ha ripetuto. E per questo, se l’Italia sarà inadempiente andrà incontro a “conseguenze spiacevoli”, come ha dichiarato Juncker alla Frankfurter Allgemeine Zeitung.

V.B.