
‘Area Popolare’ è nata: sono state infatti inviate oggi ai Presidenti di Camera e Senato, da parte di Nunzia De Girolamo e Maurizio Sacconi, capigruppo Ncd nei due rami del Parlamento, le comunicazioni della nascita di nuovi gruppi parlamentari costituiti, oltre che dai membri del partito di Alfano, anche dall’Udc e da membri provenienti da Scelta Civica e da altre formazioni politiche. I gruppi, provvisoriamente denominati “Area Popolare”, metteranno insieme la componente filogovernativa dei parlamentari che si ispirano ai valori del Ppe.
Già negli scorsi giorni, in una nota congiunta dei due principali partiti che hanno costituito il gruppo unitario si leggeva: “Sono in corso sia alla Camera che al Senato le procedure per la costituzione dei gruppi unici di ‘Area popolare’, da oggi per i parlamentari è possibile formalizzare la propria adesione”. Si spiegava inoltre che “il riferimento all’area popolare rappresenta l’auspicio che l’ adesione vada oltre il perimetro dei due partiti promotori”.
Soddisfazione per la nascita del nuovo gruppo è stata espressa dal segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa, che ha chiarito: “Il nostro spazio di riferimento è tra Renzi e Salvini”. Secondo il leader centrista, “ci sono 11 milioni di italiani che non votano a sinistra e hanno smesso di andare alle urne perché non si sentono rappresentati. E’ a loro che guardiamo”. Cesa sottolinea ancora che “la crisi della politica è pesantissima ma se vincesse l’antipolitica sarebbe la fine per tutti”.
Duro l’attacco di Cesa al leader del Carroccio, ma anche al Partito democratico: “Salvini vuole portarci fuori dall’euro, un’idea folle. Il Paese ha bisogno di stabilità e riforme; anche gli scossoni che vengono dalle lotte interne al Pd fanno male perché minano la nostra credibilità all’estero. Noi abbiamo i numeri ora per arginare tutto questo e garantire stabilità e buon senso, nell’azione del governo, nell’elezione del Capo dello Stato quando sarà il momento e in tutti i passaggi fondamentali che ci attendono nei prossimi mesi”.
L’ex grillina
Soddisfatto anche Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Nuovo Centrodestra: “I nuovi gruppi parlamentari rappresentano il rilancio politico di chi è al governo per cambiare il Paese, non vuole svendere la propria identità e lotta ogni giorno per centrare gli obiettivi di riforma spesso invano inseguiti negli ultimi vent’anni dal vecchio centrodestra. Tra la sinistra e il furbo estremismo leghista c’è un mondo intero. E’ il mondo che noi cercheremo di conquistare”.
Intanto, Area Popolare, nei giorni scorsi, ha incassato un’adesione quantomeno sorprendente, quella di Fabiola Anitori, eletta al Senato nelle liste del Movimento 5 Stelle, che spiega: “Sono convinta della scelta, anche per dare un sostegno forte al governo e alla sua azione riformatrice. Nella certezza che in questo progetto politico, potrò finalmente dare voce alle istanze del territorio e dei cittadini che rappresento e intendo continuare a rappresentare, portando avanti le idee e i principi in cui credo”.
L’ex grillina è stata accolta dagli “auguri di benvenuta” del ministro Angelino Alfano: “La sua scelta premia il nostro entusiasmo e, al tempo stesso, ci responsabilizza. Noi crediamo in un progetto politico moderno e ambizioso che si basa sul coraggio e sulla forza di cambiare in meglio il nostro Paese”. Sacconi parla di “un arricchimento e un contributo prezioso e ci rafforza nella convinzione di essere sulla strada giusta. Gli ideali liberali e riformisti diventano così terreno comune per la casa dei moderati, nella cui costruzione investiamo tutto il nostro impegno, la nostra passione, il nostro coraggio”.
Di “un buon segnale” che “significa che Area Popolare non è una sommatoria di sigle né una fusione a freddo, ma è il tentativo di dare una casa a tante persone moderate, perbene e di buon senso”, parla Quagliariello, mentre sulla stessa lunghezza d’onda è Renato Schifani: “Area popolare non è una semplice fusione tra gruppi ma un progetto politico aperto e che punta a coinvolgere tutti coloro che si rivedono nei valori del popolarismo europeo”.
GM