
200 “sex workers”, associazioni di prostitute, attori e attrici porno, manager dell’industria dell’eros e attivisti per la difesa dei diritti civili e di espressione hanno protestato oggi davanti a Westminster contro l’Audiovisual Media Services Regulations la legge voluta dal governo conservatore di David Cameron e varata dal Parlamento. Le nuove disposizioni britanniche proibiscono molte pratiche sessuali, considerate «umilianti, violente e sessiste» dai film per adulti girati in Gran Bretagna, mettendo al bando una decina di generi e sottogeneri del porno che d’ora in vanti non potranno più essere rappresentati tra queste lo squirting, lo spanking, il bondage, le frustate considerate eccessive, la penetrazione violenta con oggetti, abuso fisico o verbale, il pissing, il “role-playing as non adults” ossia i giochi di ruolo con protagonisti travestiti da non adulti, lo strangolamento, il facesitting e il fisting. Davanti alla House of Lords i manifestanti hanno simulato alcune della pratiche sessuali vietate. Una protesta che hanno definito”inno alla liberta” proprio mentre in Parlamento si discutevano alcune correzioni da apportare alla legge. “Siamo qui per spiegare che non saremo silenziosi – ha detto Charlotte Rose, organizzatrice della protesta che si definisce “sex worker e madre felice” – e che non ci possono censurare senza il nostro consenso. Gli atti ora proibiti sono assolutamente legali e molte persone li praticano in casa, solo che ora non sarà più possibile metterli in scena in video commerciali o nelle performance dei locali per adulti. E questo è un problema economico enorme per le aziende del porno e un problema, soprattutto, per la libertà di tutti”. E ha gridato Charlotte “Chi mi dice che quello che piace a me e che faccio con una persona adulta consenziente sia illegale? Me lo devono dire i parrucconi del parlamento?”. Nel pomeriggio ha ha incontrato alcuni parlamentari della Partito liberaldemocratico britannico tendenzialmente contrario alla nuova legge.
ADB