
Il ddl anticorruzione approvato ieri dal Consiglio dei ministri guidato dal premier Matteo Renzi viene duramente contestato dalle opposizioni, a partire dal Movimento 5 Stelle che attraverso uno dei membri del direttorio, Luigi Di Maio, critica senza entrare nel merito: “In questo momento stiamo parlando del nulla. L’unica cosa che so è che il partito del presidente del Consiglio è coinvolto nel più grande scandalo che ha coinvolto la Capitale”. Secondo Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, invece, “Renzi vara pacchetti di norme giustizialiste sostanzialmente inapplicabili e inutili”.
Per Toti, il provvedimento “serve solo a distrarre l’attenzione da quello che succede a Roma. Un ddl che un Parlamento ingolfato approverà nell’anno del mai mentre Roma affonda”, mentre “la corruzione va risolta applicando in modo serio le leggi che ci sono e se i partiti non sanno assumersi la responsabilità finirà come in Emilia Romagna che va a votare un cittadino su tre”.
Gli fa eco Daniele Capezzone, presidente della Commisisone Finanze della Camera, che sottolinea: “Il provvedimento annunciato ieri dal Governo in materia di giustizia penale mi appare come un clamoroso autogol per il sistema-giustizia. L’unico risultato concreto, molto probabilmente, sarà infatti quello per cui, allungando la prescrizione, si avranno processi eterni, infiniti, interminabili. Domando a Renzi, al ministro Orlando, alla sua maggioranza: un cittadino davvero innocente (di questa categoria qualcuno si preoccupa?), quanti anni dovrà attendere per uscire dal tunnel giudiziario?”.
Prosegue Capezzone: “Poi, da liberale, insisto: le vere norme anticorruzione sarebbero quelle volte a tagliare la spesa pubblica e a disboscare la giungla delle partecipate. Occorre ‘affamare la bestia’, ridurre il peso del ‘pubblico’, circoscrivere il mare magnum dell’intervento ‘pubblico’: altrimenti, nella peggiore delle ipotesi, ci sarà corruzione, e anche nella ‘migliore’, ci sarà comunque un clamoroso spreco di risorse dei cittadini”.
La montagna ha partorito il topolino
Sul provvedimento è intervenuto anche il leader di Sel, Nichi Vendola, sostenendo a margine di un’iniziativa all’Ambra Jovinelli: “Credo che la montagna abbia partorito il topolino. In questo caso non si è percepita l’urgenza tale da poter presentare un decreto, ma si è preferito presentare un disegno di legge. Curiosa questa contraddizione rispetto all’incredibile dispiegamento di propaganda messo in campo da Palazzo Chigi. Il ddl sembra molto condizionato da Ncd”.
Vendola è netto: “Ci sono punti che potrebbero essere più netti, per esempio il ruolo dei testimoni nei procedimenti per corruzione. Se l’Italia è in testa alle classifiche internazionali per il degrado della vita pubblica, per la permeabilità della pubblica amministrazione e della politica ai fenomeni corruttivi, se la corruzione mangia come un cannibale, ogni anno risorse straordinarie alla collettività. Se tutto questo è vero, la risposta del governo è più propagandistica che efficace”.
Il Pd difende il pacchetto
Chi invece difende il pacchetto anticorruzione è il capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Walter Verini: “Il governo ha dato una risposta importante al dilagare della corruzione e della criminalità economica, confermando quanto aveva annunciato e il forte impegno a contrastare questo fenomeno. Il pacchetto di misure varato dal Cdm – pene più severe, aumento del termine della prescrizione e l’aggressione al denaro e ai beni dei corrotti – è composto da norme che rappresentano un efficace argine al dilagare di questa piaga”.
Prosegue Verini: “Il governo si sta muovendo insieme al Parlamento che ha già approvato misure importanti come l’autoriciclaggio e la riforma del 416-ter relativa al voto di scambio politico mafioso. Ci sono le condizioni affinché ora siano approvate rapidamente, come ha auspicato il presidente Renzi, le misure proposte dal governo che vanno certamente accompagnate da norme sulla semplificazione e la trasparenza della Pubblica Amministrazione e, più in generale, da un grande patto per la legalità in questo Paese in cui la politica deve svolgere parte fondamentale”, chiosa il parlamentare Pd.
GM