Ex ministro Mauro avverte Governo: “Nostra fiducia non è scontata”

L'ex ministro Mario Mauro (YORICK JANSENS/AFP/Getty Images)
L’ex ministro Mario Mauro (YORICK JANSENS/AFP/Getty Images)

Le posizioni dell’ex ministro Mario Mauro e dei suoi Popolari per l’Italia, come evidenziatosi anche nelle scorse settimane, sono sempre più distanti da quelle del governo e a ribadirlo oggi è lo stesso leader centrista nell’intervento alla conferenza organizzativa della sua formazione politica in corso al Centro congressi Cavour di Roma: “La nostra delusione nei confronti dei risultati di questo governo continua a crescere. I suoi risultati sono scarsi e il disagio nel paese è ormai lampante. Lo dimostrano le iniziative dei sindacati e il calo dell’1,5% della popolarità di Matteo Renzi ogni settimana. Fatti che ormai nessuno può nascondere”.

“Per questi motivi non possiamo continuare a dare per scontato l’appoggio al suo governo”, sottolinea Mauro che quindi lancia un avvertimento: “La realtà ormai chiede il conto al presidente del Consiglio. E’ in gioco la tenuta del paese e il destino di una generazione. La nostra non è un’ostilità nei confronti di Renzi, ma un’ulteriore richiesta, forse l’ultima, al capo del governo, di recupero di concretezza nella sua azione”.

Prosegue Mauro nella sua critica: “La legge di Stabilità ha evidenti problemi di copertura e ha già suscitato i richiami dell’Unione europea, tanto da mettere in discussione la stabilità dell’Eurozona”. Quindi l’ex ministro chiarisce i propri timori: “Nella legge, definita espansiva, si parla di 75miliardi di fabbisogno coperti da nuove entrate frutto di crescita economica. È chiaro a tutti che queste previsioni non sono realistiche. Il nostro timore è che questo buco sarà colmato da nuove tasse piuttosto che dalle clausole di salvaguardia, già previste”.

Rischio elezioni anticipate

Mauro spiega poi che “i renziani in Commissione affari costituzionali introducono election day e Mattarellum” e si chiede: “A che scopo accade tutto questo se non per andare al più presto alle elezioni politiche anticipate?”. Per l’ex ministro, “l’Italia ha bisogno di azioni non di elezioni, come la gente scesa in piazza ieri per lo sciopero generale hanno dimostrato. Renzi deve fare i conti con la realtà, è ora di finirla di rispondere a problemi concreti con la sola comunicazione”.

Infine l’attacco sulla nuova legge elettorale che il governo intende approvare: “Come ci ha spiegato il senatore Fornaro in Commissione affari costituzionali, l’Italicum consentirà l’elezione con preferenza solo ai partiti che superano il 20 percento, per chi non raggiunge questa soglia sarà possibile eleggere solo il capolista bloccato. È chiaro che questa legge elettorale si configura insieme come una truffa all’elettore e una circonvenzione di incapace ai danni dell’eleggibile”.

 

GM