
Su Imu e Tasi il governo prova a correre ai ripari e lo fa con una serie di emendamenti alla legge di stabilità, inseriti in un pacchetto complessivo di una sessantina, depositati in mattinata e ufficializzati nel primo pomeriggio. Delle scorse ore, infatti, la conferma che – di fronte all’impossibilità a gennaio la ‘local tax’, ovvero la tassa unica sui balzelli comunali – vi sarebbe stato il rischio di un vero e proprio salasso per Imu e Tasi. Sostanzialmente, se il governo non interverrà bloccando l’aumento, l’aliquota salirà dal 2,5 per mille a circa il 6 per mille, raddoppiando di fatto le tasse per il prossimo anno.
Immediata la reazione del presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino: “La decisione del Governo di rinviare l’introduzione della Local Tax al 2016, comporta che in ogni caso si garantisca che i Comuni potranno disporre nel 2015 delle stesse risorse percepite con Imu / Tasi nel 2014. Pensiamo a questo proposito che sia necessario tornare al tavolo di confronto con il Governo, per dare una definitiva soluzione a questo problema e a tutte le altre questioni di finanza locale e norme di semplificazione frutto dell’intesa con l’Esecutivo, ma alle quali non sono ancora seguiti riscontri concreti”.
Prosegue Fassino rispetto alla ‘local tax’: “Non c’è alcuna garanzia che i Comuni percepiranno davvero le stesse risorse del 2014, non prevedendo la Legge di Stabilità in corso di esame né l’aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille, né il fondo compensativo di 625 milioni, introdotti nel 2014 per evitare appunto un minore gettito rispetto all’anno precedente. La mancanza di queste risorse determinerebbe una situazione finanziaria assolutamente insostenibile per i Comuni, già gravati con la Legge di Stabilità da minori risorse nel 2015 per oltre un miliardo e mezzo, alle quali aggiungere altre centinaia di milioni da accantonare per i crediti di dubbia esigibilità, a cui sara’ difficile far fronte”.
Scontro Pd-Forza Italia
Secondo quanto si apprende, l’incremento delle tasse locali dovrebbe essere evitato dall’aumento del Preu sulle newslot e le vlt, previsto dall’articolo 3 comma 22 del ddl Stabilità; intanto, dopo la denuncia sulla stangata Imu del prossimo 16 dicembre da parte della Cgia di Mestre, è intervenuta Daniela Santanché, deputata di Forza Italia: “Il risultato sarà un immediato crollo dei consumi, perché con ogni probabilità i soldi non saranno dirottati su nuovi investimenti ma saranno divorati dalla macchina statale, così come richiesto da Bruxelles. La sinistra è tornata a colpire: ho il timore che questo sarà il Natale più buio degli ultimi vent’anni”.
Sempre sul fronte ‘azzurro’, il presidente ed il vice presidente vicario dei senatori di Forza Italia, Paolo Romani e Anna Maria Bernini, e i senatori Cinzia Bonfrisco, Remigio Ceroni, Antonio d’Alì e Andrea Mandelli, membri della Commissione Bilancio, in una nota, sottolineano: “Flat Tax, estensione del bonus di 80 euro a pensionati ed autonomi, detassazione per 6 mesi delle transazioni immobiliari, incremento delle pensioni minime a 1.000 euro: questa la risposta di Forza Italia alla legge di Stabilità del Governo Renzi. L’ennesima finanziaria, tutta tasse e freni allo sviluppo, a cui ci hanno abituato i Governi non eletti dai cittadini”.
“La legge di Stabilità, in discussione in queste ore al Senato, soggetta a richieste di modifica dal Governo stesso, è infatti ben lontana dai tanti annunci di Renzi sulla riduzione della tassazione su cittadini e imprese e non presenta alcuna misura per invertire la recessione e dare impulso allo sviluppo”, scrivono ancora i senatori di Forza Italia, che poi entrano nel merito dei provvedimenti: “Dal Tfr in busta paga, che penalizza imprese e dipendenti, all’innalzamento della pressione fiscale sui fondi pensione, dall’aumento della ritenuta d’acconto per interventi sulla casa operata dalle banche sulle imprese, che passa dal 4 all’8%, ai previsti aumenti dell’Iva e delle accise, dall’incremento della tassazione sui giochi fino a quello sulla quota imponibile applicata retroattivamente agli enti non profit. Sono solo alcuni ma significativi esempi che dimostrano la cecità del Governo e la sua perseveranza a porre in essere misure che, lungi dall’aggredire la crisi, penalizzeranno ancor più famiglie ed imprese”.
Per questo motivo, Forza Italia presenta “una vera e propria contro-legge di Stabilità che potrebbe sì dare sostegno alla crescita e su cui ci batteremo consapevoli che il Governo vorrà tacere ogni discussione ponendo la trentatreesima fiducia”; queste le proposte: “un pacchetto di modifiche a favore del credito di imposta per la ricerca e l’innovazione e al fondo di garanzia per le medie e piccole imprese, una diversa distribuzione del bonus di 80 euro favorendo le famiglie con figli a carico, l’innalzamento della franchigia Irap per le imprese di ridotte dimensioni, una diversa copertura finanziaria per gli sgravi contributivi per nuove assunzioni al fine di evitare uno scippo alle regioni del Sud, che vale circa 3,5 miliardi di euro e, non ultima, la proposta di impedire l’ulteriore aumento delle aliquote della Tasi dal 2,5 fino al 6 per mille, in attesa dell’abolizione di questo iniquo ed orrendo balzello”.
A Forza Italia, replica il senatore del Pd Giorgio Santini, relatore della legge di stabilità: “Penso sia profondamente ingiusto definire la legge che stiamo discutendo come una norma che aumenta le tasse. Per la prima volta, dopo vari anni e dopo varie manovre di bilancio, incluse quelle del governo Berlusconi, ci troviamo di fronte a un provvedimento che sostiene in modo efficace il rilancio economico del Paese”. Conclude l’esponente democratico: “Lo sforzo del governo nella legge di stabilità è molto forte e concreto con oltre 18 miliardi di riduzione di tasse su lavoro e imprese, mentre la flat tax appartiene al libro di Forza Italia dei sogni”.
GM