
Mentre il premier Matteo Renzi gioca la carta dell’incontro con Romano Prodi, il deputato Pd Pippo Civati torna a minacciare la scissione dopo che ieri a margine di una convention dell’ala sinistra a Bologna aveva affermato che “un nuovo partito a sinistra del Pd si costituirà se Renzi continua così”, spiegando che “se si va a votare a Marzo e Renzi va avanti con il Jobs act e con il resto non saremo candidati con lui”.
Civati ha ribadito oggi la sua posizione al programma “Un giorno da Pecora” su Rai Radio 2: “Non ci candideremo con questo programma di governo perché non lo condividiamo, ed eventualmente lavoreremo per unire la sinistra, sia se sarà un nuovo soggetto politico sia che sarà una lista”.
“Dal punto di vista del merito siamo molto lontani dalla linea del Pd, le ultime tre cose importanti non le ho votate, ho votato contro, anche se non è mai divertente farlo. Se le cose continuano così non farò parte della prossima partita”, ha pertanto commentato Civati.
Sui tempi dell’addio, a Qn, Civati ricorda che “tempo fa parlai di un mese. ora di meno, molto meno”.
Un Pd che per Civati ha preso il suo slancio a sinistra per cui sembra delinearsi un avvicinamento a Nichi Vendola: “Sulle formule si vedrà. Occorre uscire dalle secche di questo Pd, questo è chiaro. Rilevo con sempre maggiore preoccupazione che il nostro elettorato soffre questo governo” e “non capisce una linea politica certamente non di sinistra”.
Tanto che sul patto del Nazareno Civati ha evidenziato che “di patti ce ne sono due: uno di Berlusconi e uno di Renzi. E ognuno li usa in modo strumentale coi propri partiti”.
Non manca una nota di ironia quando il deputato della minoranza commenta la prima udienza ufficiale del premier al Santo Padre al quale ha regalato delle bottiglie di vino, nonostante Papa Francesco è astemio: “Si vede che oltre a non aver più il polso del paese non ha nemmeno quello del Pontefice”, ha scherzato Civati.
Sull’incontro con Prod, Civati commenta: “Abituati a vedere entrare a Palazzo Chigi Berlusconi, non si può non registrare un cambio di passo. L’incontro di Prodi con Renzi è un bel segnale, finalmente una nota positiva”.
“L’incontro è stato tanto più opportuno dopo la battuta infelice di Renzi ieri sull’Ulivo, anche se poi nella replica l’ha corretta. Anche se c’è da dire che non è vero che Renzi porti avanti il programma dell’Ulivo, perché se guardiamo quelle tesi sono molto distanti da quanto sta facendo il governo”, ha poi chiosato.
C.D.