
“La scintilla è partita, ora teniamola ben accesa…”, così scrivono stamattina gli attivisti del Coordinamento 9 dicembre su una delle loro pagine Facebook, dopo il flop delle contestazioni della scorsa settimana, culminate in un presidio davanti a Montecitorio, sabato scorso, alla presenza di appena un centinaio di persone. Proprio questa contestazione è al centro dell’analisi degli errori del movimento ribattezzato lo scorso anno dei “Forconi”: “Stiamo valutando i possibili errori fatti e stiamo organizzando una riunione per valutarli tutti insieme; valuteremo anche come fare perché ci sia un coinvolgimento generale di tutti gli attivisti, gli aderenti e i simpatizzanti, nonché di un adeguato numero di italiani“.
“Ci sono centinaia di migliaia di persone che commentano, criticano, si lamentano, ma che comunque seguono il coordinamento…. Perché non se ne è vista una minima parte di queste persone ieri a Roma? Nemmeno i romani e laziali stessi che bastava che facessero una passeggiata“, scrivono in un’altra nota i Forconi, che lanciano anche un appello: “Cerchiamo di diventare maturi come popolo, se non vogliamo essere maturi per noi stessi cerchiamo di esserlo per i nostri figli e per le nostre famiglie”.
Il Coordinamento valuta comunque positivamente il presidio di sabato, dimenticato da tutti, in primis dai mezzi di comunicazione che tanto risalto avevano invece dato ai blocchi dello scorso anno: “Ieri a Montecitorio nonostante la bassissima presenza numerica di manifestanti, è stato dato un segnale forte di contrasto al sistema e si sono palesati segnali che ci incoraggiano ad andare avanti più forte che mai. Sono segnali evidenti di un sistema che scricchiola da tutte le parti. Basta molto meno di ieri, oggi come oggi, per dare il colpo finale a un sistema che sostanzialmente non soddisfa più nessuno“.
Contestata Rosy Bindi
Nel corso della mobilitazione di sabato, è stata contestata la presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi: lo sostiene il movimento dei Forconi che porta come prova alcune immagini trasmesse da una televisione locale di Latina, la quale parla i “60-70 attivisti” che “hanno praticamente inseguito” l’ex presidente del Pd e le hanno consegnato “il volantino con quelle che sono praticamente le richieste al governo”.
“Le persone si ammazzano tutti i giorni, non fa parte questo delle politiche del governo”, ha urlato un contestatore in faccia alla Bindi, che si è fermata per parlare con un gruppo di attivisti. “Andate a dirlo al governo e non a me”, ha replicato stizzita la presidente della Commissione Antimafia, che come noto ha posizioni molto critiche nei confronti dell’esecutivo Renzi e dell’attuale dirigenza del Partito Democratico.
L’ironia di Matteo Renzi
Anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso del suo intervento, ha riservato un passaggio ironico al cosiddetto movimento dei Forconi: “E’ cambiato lo scenario politico: lo scorso anno tutte le trasmissioni televisive in prima serata parlavano dei Forconi, ve lo ricordate? Oggi l’unica trasmissione che potrebbe occuparsi dei Forconi è Chi l’ha visto”.
Gli replica Mariano Ferro, leader dei Forconi di Sicilia: “I Forconi, quelli veri, non scendono in piazza da mesi, perchè speravano di confrontarsi e chiedevano a gran voce dialogo; noi almeno abbiamo consapevolezza della crisi gravissima e la grande disperazione in cui molte persone espropriate dei propri beni si trovano. Non comprendo il sarcasmo, i sorrisi nell’esprimere certe affermazioni; Non trovo nulla di ironico nei suicidi, nelle violenze, nel ladrocinio, anzi provo infinita tristezza nel vedere disgregazione sociale e allo stesso modo provo rabbia per l’incomprensione che la gente che stà bene, dimostra nei confronti della sofferenza altrui”.
Presa di distanza
Ferro prende poi le distanze rispetto a chi è sceso in piazza in queste ultime due settimane: “Noi Forconi, quelli veri, non abbiamo mai voluto usare le piazze, e non comprendiamo come certa stampa, metta in cattiva luce il nostro operato confondendoci con individui che non hanno mai fatto parte del nostro movimento, come da me ribadito più volte. Abbiamo sempre cercato il dialogo: nessuna risposta, anzi siamo stati derisi, ma deridendo noi si fà scherno del popolo che lavora per voi. Credo che non ci basti più ‘panem et cicensem’, perchè il pane comincia a a scarseggiare, ed il circo non lo stiamo facendo certo noi”.
GM