
Invisa a molti perché capace di prevedere terribili sventure, Cassandra è una figura mitologica greca che il leader dei cosiddetti ‘frondisti’ in Forza Italia, Raffaele Fitto, ha oggi deciso di rispolverare in un lungo post sul proprio blog personale, nel quale delinea cinque punti in cui a suo avviso il partito non sta facendo nulla per recuperare il terreno perduto, a partire dalle regionali: “La strada maestra per costruire una coalizione vasta e per mobilitare energie e cittadini sarebbe quella delle primarie, assolutamente praticabili per la scelta dei candidati alla presidenza delle regioni”.
Fitto contrappone invece quel che si sta facendo al momento: “Finora invece si è ostinatamente detto di no. Segnalo in anticipo che, se a questo no farà seguito anche il solito ritardo nell’avanzare candidature già handicappate per essere calate dall’alto, sarà inevitabile – temo – raccogliere tra qualche mese frutti molto amari”. Poi sui rapporti con la Lega e il cosiddetto ‘Cantiere della libertà’: “Vedo il ripetersi di quanto abbiamo già sperimentato in Emilia: un cedimento totale alla Lega, che non porterà alla vittoria di coalizione, ma solo a farci cannibalizzare dalle liste di Salvini . Insomma, per sei mesi ci siamo fatti dissanguare da Renzi, ora ci dedichiamo a fare la stessa cosa con la Lega”.
L’europarlamentare rileva poi “un drammatico problema di credibilità su contenuti e linea politica”. Scrive Fitto: “Da una parte ci dedichiamo giustamente (purtroppo tardivamente: ma meglio tardi che mai…) a contestare le scelte fiscali di Renzi e della sinistra, ma dall’altra ci dimentichiamo di avanzare proposte credibili sul piano delle coperture e dei tagli di spesa. Presentiamo ambiziosi progetti fiscali (che tanti di noi suggeriscono da tempo), ma omettiamo di fare in parallelo seri discorsi su come coprirli e renderli davvero sostenibili”.
Ridiscutere vincoli europei
Inoltre, “di tanto in tanto ci abbandoniamo addirittura a incomprensibili richiami ai vincoli europei, che vanno invece messi in discussione e superati”. Dice Fitto: “Già scontiamo il problema di non fare sufficiente analisi autocritica rispetto alle nostre passate esperienze di governo (e dovremmo con coraggio e onestà intellettuale ammetterne anche i limiti e le ombre, accanto alle luci): l’errore viene reso più grave se diamo l’impressione di rilanciare anche per il futuro promesse vaghe, costose, difficilmente realizzabili”.
Governo Renzi e Quirinale
Gli ultimi due punti riguardano infine governo Renzi e Quirinale: l’esecutivo “vive una fase di crescente ed evidentissima fragilità. La ‘bolla’ delle promesse renziane si va sgonfiando, e cresce lo ‘spread’ tra gli ambiziosi proclami di Renzi e le sue modeste realizzazioni. Se solo facessimo un po’ di opposizione evidenzieremmo le contraddizioni e le debolezze del Partito Democratico”.
Sull’elezione del Presidente della Repubblica, Fitto insiste: “Forza Italia rischia di arrivare a quell’appuntamento politico-parlamentare in una condizione di marginalità e di irrilevanza. Il rischio, a quel punto, è che il Pd cerchi di comporre in qualche modo le sue contraddizioni, eventualmente cercando – se necessario – altri interlocutori”. Conclude l’europarlamentare: “Non basta dare l’idea di trascinare la vecchia partita fino ai tempi supplementari. Serve una nuova semina e un nuovo protagonismo di Forza Italia: solo così potremo essere capaci di interloquire da pari a pari con vecchi e nuovi alleati, anziché inseguirli, e quindi sfidare credibilmente la sinistra”.
D’Anna plaude all’ex ministro
Un plauso alle parole dell’ex ministro Raffaele Fitto arriva dal senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Gal, eletto nelle file del Pdl in Campania: “Bene fa Raffaele Fitto a rilanciare l’idea di selezionare dal basso, con metodo democratico, i candidati per le prossime elezioni regionali e ancor di più nel ribadire l’ondivago atteggiamento che Forza Italia porta avanti nei confronti del governo Renzi passando, alternativamente, dai propositi di ferma opposizione alla richiesta di attuazione del patto del Nazareno (i cui contenuti sono ancora tutti da scoprire)”.
D’Anna prosegue: “In questa veste Fitto dice di assumere l’antipatico ruolo di Cassandra prevedendo, nell’immediato futuro, un ulteriore cedimento di consensi sia a Renzi, che alla Lega di Salvini. Il vero problema in Fi, tuttavia, non è tanto nella giustezza del vaticinio di Cassandra quanto nel fatto che la mitologia assegni alla stessa, insieme con la preveggenza, anche la maledizione del non essere creduta”.
Conclude il senatore: “Perché questo non avvenga non basterà, nei prossimi mesi, ribadire la giusta invocazione a rilanciare idee e programmi in Forza Italia, ma occorrerà assumere atteggiamenti conseguenziali senza attendere ulteriormente che chi si ostina a non voler sentire oggi lo possa poi fare domani”.
GM