Mafia: maxi sequestro a Messina Denaro

Trapani (screen shot youtube)
Trapani (screen shot youtube)

Maxi sequestro di beni per un valore di oltre 20 milioni di euro tra complessi aziendali, attività agricole e commerciali, terreni, fabbricati, autoveicoli e disponibilità finanziarie.
E’ quanto emerge da u n provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo su richiesta della Dda e condotto da un blitz dei carabinieri e della Guardia di Finanza contro il patrimonio della famiglia mafiosa del boss Matteo Messina Denaro, detto “U siccu” (il magro), latitante da 20 anni.
Secondo le indagini, Denaro dopo aver investito nei parchi eolici, avrebbe poi avuto interessi negli uliveti, nel territorio di Trapani, controllato dalla sua famiglia.
Il maxi sequestro ha interessato diversi soggetti arrestati nel dicembre 2013, tra cui la sorella di Matteo Denaro che sarebbero stati coinvolti a vario titolo nel supporto alla latitanza di Messina Denaro e nel controllo degli interessi economici a lui riconducibili.
Lo scorso settembre alla sorella vennero confiscati dei beni per un valore di centinaia di migliaia di euro.
Le aziende sono prevalentemente operanti nell’edilizia e nel settore delle energie rinnovabili. Gli inquirenti avrebbero stabilito che le imprese servivano anche a finanziare la latitanza del boss.
In tutto figurano 3 società, 7 quote societarie e 4 ditte individuali, 12 autovetture, 4 veicoli industriali, 1 motociclo, 13 autocarri, 3 semirimorchi, 1 fabbricato industriale, 1 immobile a destinazione commerciale, 8 immobili ad uso abitativo, 29 terreni, 4 fabbricati rurali, polizze assicurative, titoli azionari, rapporti bancari e depositi a risparmio.

C.D.