Pd, Bersani: “Lealtà alla base del Pd, plurale e senza padroni”

Pier Luigi Bersani (Alberto Pizzoli -Getty images)
Pier Luigi Bersani (Alberto Pizzoli -Getty images)

Si affievolisce lo slancio retorico del premier Matteo Renzi che tira dritto per la sua strada, certo del cronoprogramma per le riforme: dalle promesse sulle riforme arenate e i ddl varati con tanto di “fiducia” posta dal governo, evitando il confronto parlamentare o quello con i sindacati, alla bufera di un’Italia colpita dai scandali corruzione, le parole pronunciate per la candidatura di Roma come città ospitante dei Giochi Olimpici 2024 risuonano un po’ retro e richiamano alla mente, come sottolinea il Fatto Quotidiano, “il metodo supercazzola” dei governi che si sono susseguiti e le promesse mai mantenute come ad esempio il Ponte sullo Stretto.
Una politica che si fa avanti con il marketing della comunicazione nel quale vige il messaggio veloce e fuorviante scritto in 150 caratteri. Una vera e propria “guerriglia” dei cinguettii sui social densi di contenuti e principi etici ai quali molto spesso non seguono i fatti.
Ma oltre alla partita con l’opposizione, il premier deve mettere insieme anche la maggioranza al governo a cominciare dal suo stesso partito. Di certo l’Assemblea del Pd nella quale il premier ha criticato la gestione dell’Ulivo non ha contribuito a placare gli animi.
E se Pippo Civati esprime dubbi sulla tenuta del Partito Democratico, a margine della presentazione di un libro alla facoltà d’Ingegneria di Roma, l’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani critica la posizione del premier che ha sollecitato l’unione nel partito in nome del principio di lealtà.

Pd plurale

Bersani ricorda il tema della pluralità del partito e, facendo presente della sua esperienza alla guida del Pd, ricorda come “in un partito come il Pd, plurale e senza padroni, la lealtà è la materia prima senza la quale non si va da nessuna parte. Sento in questi giorni e leggo sui giornali di appelli, prediche sulla lealtà. Ma non da tutti i pulpiti si possono accettare prediche”.
“Renzi si sbaglia quando parla di opposizione interna nel Pd. Io ho fatto il segretario e so cosa vuol dire minoranza, so cosa vuol dire opposizione”, prosegue Bersani che in merito alle affermazioni di Renzi sull’Ulivo che ha sostenuto che “sono stati persi vent’anni”, replica: “Siamo tutti figli dell’Ulivo, tutti quanti, anche Renzi lo è”.

“L’Ulivo ha avuto la magia di mettere insieme diverse culture riformiste nel rispetto con la stima reciproca, non ha messo insieme dei modernizzatori cavernicoli.  Deve essere organizzato, stabile, avere funzioni in tutto il territorio del Paese”, ha poi spiegato Bersani che esclude una scissione: “Il Pd è casa mia, ci vogliono i carabinieri per buttarmi fuori”.

Successione al Colle

In merito al tema della successione al Colle e ai possibili franchi tiratori, Bersani augura”a Renzi di avere molti Bersani in giro” e  per quanto riguarda l’ipotesi Prodi, replica “non lo chiedete a me, mi sono dimesso perchè hanno fatto fuori Prodi”.
Infine per la riforma elettorale, Bersani si sbilancia, sostenendo che “il Mattarellum è meglio dell’Italicum”. L’ex segretario auspica una riorganizzazione del partito così come anche una ristrutturazione del centro destra, in modo che vi siano degli assi capaci di fronteggiare movimenti populisti e in crescita come la Lega Nord.

 

C.D.