
Esercito italiano sotto shock per una gravissima tragedia che, a una decina di giorni da Natale, ha sconvolto la Scuola di cavalleria, impegnata questa mattina in un”esercitazione di tiro contro le sagome disposte in lontananza, presso il poligono di tiro di Torre Veneri, lungo la litoranea adriatica, non lontano da Frigole, marina della provincia di Lecce, località balneare meta in particolare dei residenti del capoluogo salentino. Nel poligono, già in passato al centro delle polemiche per motivi diversi, si è infatti consumato il dramma del comandante del supporto logistico, il tenente colonnello Alessandro Di Martino.
Il militare, infatti, originario di Moncalieri, in provincia di Torino, 41enne, sposato e con figli, ha improvvisamente impugnato la pistola d’ordinanza, allontanandosi dagli altri soldati, poi l’ha rivolta contro di sé e far fuoco. Subito soccorso, l’uomo è deceduto nell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce a seguito di una profonda ferita alla testa. Da quanto si apprende e dalle prime sommarie ricostruzioni, legate alle prime testimonianze rese ai carabinieri dai militari presenti in quel momento, il gesto del militare è stato repentino e imprevedibile, tanto che i suoi commilitoni nulla hanno potuto fare per impedirlo.
Il colpo di pistola, partito da una Beretta 92 Fs, è stato esploso direttamente in bocca ed è uscito dalla parete occipitale: troppo ravvicinata la distanza perché l’estremo gesto del militare non andasse in porto. Ciò nonostante, Di Martino non è morto sul colpo, ma il flebile respiro si arrestato per sempre pochi minuti dopo il trasporto e il ricovero d’urgenza nel nosocomio leccese, dove peraltro era giunto dissanguato e in condizioni disperate.
Sotto shock e in stato di angoscia per quanto avvenuto gli altri militari che questa mattina si stavano preparando per l’esercitazione. Sul posto, il Nucleo di polizia militare, interno al corpo, ma le indagini sono state delegate ai carabinieri del Reparto operativo e del Nucleo investigativo, intervenuti con gli specialisti della Sezione investigazioni scientifiche, mentre il pubblico ministero di turno, Carmen Ruggiero, ha disposto l’acquisizione della pistola per appurare con certezza che il colpo sia partito da quell’arma, anche se la ricostruzione della dinamica non sembra lasciar spazio ad alcun dubbio su come possano essersi svolti i fatti.
GM