Pakistan, si aggrava il bilancio delle vittime

Pakistan attentato alla scuola
Pakistan, un bambino ferito (Hasham AhamedGetty Images)

“Abbiamo scelto con attenzione l’obiettivo da colpire con il nostro attentato. Il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore” ha dichiarato il portavoce dei talebani pachistani, Mohammed Umar Khorasani, rivendicando l’attacco alla scuola di Peshawar, in Pakistan. Il bilancio è spaventoso: 141 vittime, di cui più di 130 studenti. I feriti sono più di 122. Di loro almeno 80 sono stati feriti in modo in modo grave. Gli uomini del commando – tutti con giubbotti imbottiti di esplosivo hanno fatto irruzione nella scuola alle 10,30 ora locale. Nell’istituto al momento dell’attacco c’erano almeno 500 allievi.
Secondo le autorità pakistane tutti gli assalitori sarebbero morti. Sei di lorosarebbero stati uccisi dai commando dell’esercito, un altro si è fatto invece saltare in aria
Un militare pakistano ha raccontato alla tv americana Nbc, che  i terroristi avrebbero dato fuco ad un insegnante e costretto i bambini a guardarlo mente moriva. “Sono entrati in classe e gli hanno gettato della benzina su tutto il corpo e gli hanno dato fuoco”ha detto. Il ministro dell’Informazione pakistano ha fatto sapere che la maggior parte dei bambini è stata uccisa con un colpo di pistola alla testa. Tra le vittime anche un bambino di due anni, che qualcuno aveva portato con se a scuola.

Nord Waziristan

L’attacco è avvenuto mentre l’esercito di Islamabad stava effettuando un’offensiva nella roccaforte dei talebani nell’area tribale del Nord Waziristan al confine con l’Afghanistan. È la prima volta che l’organizzazione terroristica prende di mira una scuola con all’interno degli studenti. Sono centinaia le scuole rase al suolo dai talebani in Pakistan ma fino ad oggi gli attacchi non hanno provocato vittime gli attacchi perché vengono sferrati in orari in cui e scuole sono deserte. Le scuole rappresentano un obiettivo del gruppo, che contesta un’istruzione non basata sul Corano. In particolare, nel mirino dei talebani sono gli istituti femminili. Simbolo della lotta dei miliziani contro il diritto all’educazione per le bambine è diventata la 17enne Malala Yousafza premio Nobel per la pace che il 9 ottobre di due anni fa venne colpita alla testa da un talebano mentre andava a scuola nella Valle di Swat. L’attentato di Peshawar rappresenta un escalation spaventosa e conferisce all’organizzazione una cifra di crudeltà perfino maggiore rispetto a quella, già considerevole, per cui era nota. ”L’attacco è solo un trailer” ha detto Khorasani annunciando altri attacchi a breve.

ADB