Pakistan, i talebani attaccano una scuola: 132 morti

Strage in una scuola, Pakistan
Pakistan, un talebano armato (Tariq Mahmood/ Getty Images)

Un commando di talebani armati ha fatto irruzione in una scuola pubblica per alunni tra i 6 e 16 anni a Peshawar in Pakistan ed ha compiuto una strage:  secondo le ultime stime sarebbero 132 le persone uccise, di cui più di cento studenti. Almeno 250 i feriti. L’istituto è in larga parte frequentato da figli di militari pakistani.
I terroristi, un nucleo di cinque o sei elementi, sono penetrati nell’edificio ed hanno tenuto in ostaggio 500 persone tra studenti e insegnanti. L’azione è stata rivendicata dall’organizzazione terroristica Tehreek-e-Taliban Pakistan.
L’attacco del commando è una ritorsione verso l’esercito pakistano per le operazioni militari compiute nelle regioni del Paese denominate Nord Waziristan e Khyber agency. La rivendicazione è stata resa nota da Muhammad Khorasan portavoce dei Talebani sul sito The Express Tribune. L’operazione dell’esercito a cui i fa riferimento è nota come ‘Zarb-e-Azb‘ ed è stata attuata dalle forze della sicurezza pakistana contro i i alebani e i miliziani Haqqani a seguito di un attacco all’aeroporto di Karachi. L’offensiva ha causato l’esodo di circa 800 mila civili dalla regione, provocando un’emergenza umanitaria su larga scala. ”I nostri uomini sono riusciti a entrare nella scuola dell’esercito e noi gli stiamo dando istruzioni dall’esterno”, ha rivendicato Khorasani. I talebani avrebbero compiuto l’irruzione per vendetta contro l’esercito e le autorità pakistane: “Colpiremo ogni istituzione collegata all’esercito – ha detto il portavoce dei talebani – fino a quando fermeranno le loro operazioni e gli omicidi extra giudiziari dei nostri detenuti”. Secondo Khorasani l’esercito regolare pakistano non esiterebbe a compiere dei veri e propri crimini verso i detenuti appartenenti all’organizzazione terroristica: “’I prigionieri vengono uccisi e i loro corpi gettati per le strade – ha detto Khorasani che sull’irruzione nella scuola ha detto ” Abbiamo dato istruzioni ai nostri uomini di non colpire i bambini piccoli anche se sono figli di militari o di leader civili’”.

ADB