
Forza Italia è in crisi tanto che lo stesso leader del partito Silvio Berlusconi ha deciso di posticipare al 31 gennaio 2015 la chiusura della “Campagna adesioni 2014” per raggiungere gli obiettivi delle diverse strutture regionali per reclutare iscritti. Ma non solo: in Piemonte si sta anche pensando alla creazione di una Fondazione sul modello Open renziana per raccogliere fondi e individuare nuove forme di partecipazione.
Nella lettera inviata ai quadri eletti e ai parlamentari Berlusconi ha parlato di un “breve rinvio”, causato da “diverse considerazioni politiche e organizzative” e ai “numerosi impegni di queste settimane che hanno assorbito il tempo di molti deputati e senatori nel lavoro di Aula e di Commissione”.
Ma l’insoddisfazione interna al partito è tanta mentre l’ex cavaliere che non vede l’ora di arrivare a febbraio quando scadrà il periodo di affidamento ai servizi sociali per tornare ad essere più presente da un punto di vista politico e fare in questo modo Questo la campagna elettorale in vista delle Regionali di marzo in ben sette Regioni tra cui Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Puglia.
Ma nel partito pesa soprattutto la posizione di Raffaele Fitto e Daniele Capezzone e di certo l’ex premier non intende farsi mettere i piedi in testa dal giovane ex governatore pugliese che in ultimo, ieri, ha reso noto di non voler candidarsi alle regionali, ribadendo che il problema di Fi non sta nelle candidature ma bensì necessita di “uno choc organizzativo (coinvolgendo gli elettori, anziché pretendendo di decidere in stanze chiuse) e uno choc sui contenuti (che però siano credibili e sostenibili)”.
Lo scenario non è di certo dei migliori per l’ex cavaliere che potrebbe fare i conti con possibili “franchi tiratori” fittiani per l’elezione del Capo dello Stato.
Eppure, al di là delle “certezze” del Patto del Nazareno, più volte ricordato da Berlusconi, Forza Itali è in una impasse e lo stesso senatore Denis Verdini, uno dei fedelissimi dell’ex premier, sembra dare qualche segnale di cedimento quando dichiara che “con Matteo ci parla il presidente, non c’è bisogno di intermediari”.
Tanco che lo stesso Verdini che fa parte del Comitato per le Regionali assieme ai capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta, gli onorevoli Giovanni Toti e Sestino Giacomoni, ha sollecitato la candidatura di Fitto, “nella certezza che egli ha tutte le potenzialità per vincere una battaglia difficile ma di grande valenza politica. Gliene saremmo grati ma lo sarebbero di più i Pugliesi”.
Verdini avrebbe inoltre espresso perplessità sul rinvio del rinnovo delle adesioni.
C.D.