
Forza Italia torna sui suoi passi e in merito al percorso del ddl di riforma costituzionale alla Camera chiede di nuovo garanzia sulla successione al Colle.
E’ quanto emergerebbe dalla Conferenza di Capigruppo di Montecitorio nell’ambito della quale il presidente dei deputati Fi Renato Brunetta ha chiesto di aprire prima il capitolo Quirinale per poi affrontare la riforma costituzionale.
La richiesta però è stata respinta. Alla riunione era presente anche il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.
Tempistica
Sulla tempistica è intervenuto anche il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto (FI): “Bisogna fare attenzione alla ricaduta delle dimissioni di Napolitano sui tempi delle riforme: alla Camera, inizieremo a discutere in Aula i primi di gennaio e certo non è pensabile che si faccia una corsa contro il tempo per chiudere tutto prima delle dimissioni del Capo dello Stato”.
“La riforma costituzionale richiede un ampio e approfondito dibattito parlamentare e la dead line per il confronto non può dipendere da un altro evento politico. Entro gennaio è prevista la chiusura del provvedimento, ma non si può nemmeno pensare di parametrare il timing su un giorno preciso di metà mese”, ha poi aggiunto Sisto.
Questa mattina il premier Matteo Renzi, in assemblea dei Senatori Pd aveva sottolineato che “l’importante è che l’Italicum sia il primo provvedimento all’esame del Senato alla ripresa dei lavori intorno al 7-8 gennaio”, con l’obiettivo di fare approvare il testo al Senato entro gennaio. Per Renzi la stessa tempistica riguarderà l’iter della riforma costituzionale alla Camera, in modo che il percorso dei due provvedimenti non interferisca con la convocazione del Parlamento per l’elezione del nuovo Capo dello Stato.
Iter Ddl Costituzionale
Intanto per domani la Camera voterà la pregiudiziale sul disegno di legge per le riforme costituzionali e l’esame del provvedimento riprenderà il prossimo 8 gennaio.
In base alle scadenza, i gruppi parlamentari avranno tempo fino al 7 gennaio per presentare emendamenti al ddl riforme. Il numero è limitato ad un massimo del 15% di emendamenti in più di quelli presentati oggi alle 12, quando scadeva il termine inizialmente fissato.
C.D.