Tor Sapienza, al lavoro per decoro e bonifica

Tor Sapienza, auto polizia danneggiata (screenshot fanpage.it)
Tor Sapienza, auto polizia danneggiata (screenshot fanpage.it)

Si torna a parlare di Tor Sapienza, il quartiere delle periferie romane oggetto di violenze nelle scorse settimane, quando divenne centro del dibattito pubblico; in una nota l’ufficio stampa del Campidoglio ha infatti spiegato: “Sono state avviate nella giornata di ieri le operazioni per la bonifica degli insediamenti abusivi che si trovavano nelle aree verdi tra via G. Morandi e Via Severini, a Tor Sapienza”.

Si legge nella nota: “Durante gli interventi, coordinati dalla Sezione P.I.C.S. di Roma Capitale con il supporto di Ama Grandi Bonifiche e S.O.S. del Dipartimento Politiche Sociali, sono state abbattute e rimosse 6 baracche di legno. Contestualmente, operatori del P.I.C.S. e di Ama Linea Decoro stanno lavorando al ripristino del decoro e alla pulizia dell’intera zona, con il diserbo delle aree stradali, la rimozione di rami secchi, la defissione di manifesti e scritte sui muri e il controllo di autovetture in stato di abbandono”.

Prima che esplodesse lo scandalo “Mondo di Mezzo”, Tor Sapienza ha riempito per giorni le prime pagine dei giornali: ribattezzata da qualcuno banlieue a cavallo del Grande Raccordo Anulare, poco più di un mese fa i residenti della zona assaltarono il centro di prima accoglienza di via Morandi dove erano ospitati una trentina di migranti, quasi tutti giovanissimi di origine nigeriana, ritenuti colpevoli di aver ‘innalzato’ il tasso di criminalità del territorio, mettendo a segno una serie di reati.

Di quegli episodi, Tommaso Ippoliti, presidente del comitato Tor Sapienza, spiegò: “Da anni questa borgata è stata abbandonata, non si può uscire la sera e ultimamente le aggressioni e i furti sono aumentati. Qualche giorno fa una ragazza che portava a spasso il cane è stata molestata nel parco in pieno pomeriggio. Come comitato prendiamo le distanze dagli episodi di violenza della scorsa notte, ma la gente è giustamente esasperata. Chiediamo più sicurezza”.

Le reazioni

In tanti commentarono quanto avvenuto; il portale antagonista Dinamopress mise in evidenza come dietro le proteste vi sarebbe l’estrema destra romana e suffraga la sua tesi ospitando le parole di un abitante della zona, che però vuole rimanere anonimo: “Gli aggressori erano più o meno tutti della zona, però questa volta c’era qualcuno altro che non avevo mai visto prima, probabilmente legato a qualche gruppo di estrema destra. Gli assalitori avevano in mano spranghe e bastoni, alcuni hanno lanciato pietre contro le finestre, riuscendo a romperne alcune”.

Il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, aveva annunciato: “Ho ricevuto molte chiamate, in molti chiedono la mia presenza e quella della Lega. Ci andrò”. Non si fece vedere, mentre al suo posto arrivò un altro europarlamentare del Carroccio, Mario Borghezio: “Qui a Tor Sapienza c’è il deserto istituzionale. Non c’è il sindaco Marino né il ministro degli Interni Alfano. Non escludo però di andare a prendere delicatamente Marino per il collo per portarlo qui”.

I fischi a Marino

Ciò che resta maggiormente nei ricordi di quei giorni concitati sono i fischi rivolti al sindaco Ignazio Marino, che aveva spiegato: “Queste persone non sono razziste, io mi vergogno quando si pensa così. Sono cittadini che vogliono stare tranquilli”. Il primo cittadino aveva poi sottolineato: “I residenti mi hanno già consegnato una lista dettagliata delle cose da fare da qui lavoreremo insieme: la giunta, il vicesindaco e il sindaco. Siamo qua perché questa è Roma e vogliamo essere orgogliosi del ruolo che Roma svolge”.

Su quei fatti espresse preoccupazione anche il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muizniks, interpellato dall’Ansa: “Questi attacchi sono il risultato dell’immagine distorta sugli immigrati che predomina in Italia e nelle politiche messe in atto che non rispettano pienamente i loro diritti”. Ha ricordato Muizniks: “Molte di queste persone sono richiedenti asilo e minori non accompagnati che fuggono dalla guerra e dalla persecuzione, e che spesso si ritrovano a vivere in condizioni inadeguate con poche possibilità di integrarsi”.

Per giorni, in tanti cavalcarono l’onda dei moti di protesta a Tor Sapienza, poi decisero di dedicarsi ad altro, allo scandalo Mafia Capitale, dimenticandosi di quel quartiere, scordandosi soprattutto che molti tra coloro che si trovano in quelle strutture d’accoglienza sono vittime, da troppi punti di vista: perché scappano dai loro Paesi d’origine, perché sono costretti ad attraversare il mare su imbarcazioni di fortuna, per poi venire rinchiusi in centri le cui modalità  di gestione sono quantomeno opinabili e infine venire presi d’assalto, come capri espiatori, da chi per tanti motivi non ce la fa più o semplicemente non tollera la loro presenza.

 

GM