
Dopo che una decina di anni fa venne abolita la leva obbligatoria, possiamo annunciare oggi che cade l’ultimo tabù, se così si può definire, che riguardava le forze armate italiane, quello dell’altezza, che come noto ai più era per gli uomini di almeno 165 centimetri, mentre le donne dovevano essere alte almeno 161 centimetri. Oggi infatti la Camera dei deputati ha infatti approvato in via definitiva il ddl che rivede alcuni limiti fisici per l’accesso alle forze dell’ordine, alle forze armate e ai vigili del fuoco. E’ una delle rare volte in cui il Parlamento ha saputo trovare l’accordo unanime.
I nuovi requisiti si basano su “parametri fisici correlati alla composizione corporea, alla forza muscolare e alla massa metabolicamente attiva, secondo le tabelle stabilite dal regolamento, eliminando, quindi, l’attuale previsione relativa ad un limite minimo di altezza”. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della commissione Difesa Elio Vito, che ha parlato di “una piccola grande legge che non farà venire meno requisito efficienza delle forze armate ma consentirà a tante persone che vogliono dare un contributo al pese di poterlo fare”.
Soddisfazione ha espresso anche il capogruppo del Pd in commissione Difesa, Gian Piero Scanu: “La norma che elimina l’anacronistico requisito dell’altezza come fattore escludente per i concorsi nelle Forze Armate e nelle Forze di Polizia è legge dello Stato dopo un travagliato iter che si è protratto per due legislature. Sono state alla fine superate le resistenze da parte di alcuni settori delle Amministrazioni interessante riluttanti ad una misura di modernizzazione”.
Per Scanu, “la nuova legge è un obiettivo di civiltà giuridica e di merito: gli uomini e le donne, infatti, non si misurano a metri come il panno. I concorsi per il reclutamento valuteranno i candidati sull’insieme delle loro capacità fisiche e attitudinali e questo garantirà senz’altro una selezione migliore in una platea più ampia dalle quale il vecchio requisito dell’altezza minima escludeva soprattutto le donne, a prescindere dalle loro qualità”.
La relatrice del provvedimento
Esulta infine Rosanna Scopelliti, capogruppo NCD alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati e relatrice in Aula su questo provvedimento di legge: “Finalmente posso dare una buona notizia a migliaia di giovani italiani che erano discriminati per motivi di conformazione fisica: grazie ad un grande lavoro di squadra di tutte le parti politiche, che è andato ben oltre il mio impegno personale che avevo garantito ai tantissimi giovani che mi avevano esposto il problema, da oggi è legge dello Stato la possibilità di poter partecipare ai concorsi per il reclutamento nelle Forze Armate, di Polizia e nei Vigili del Fuoco anche a coloro che non raggiungono la statura minima prevista dai precedenti regolamenti”.
Conclude la giovane deputata calabrese, figlia del magistrato Antonino Scopelliti assassinato dalla ‘ndrangheta nel 1991: “Sono orgogliosa di essere stata la relatrice in Aula su questo provvedimento di legge, e di aver contribuito con il mio impegno politico ed istituzionale ad eliminare una ingiustificabile discriminazione con una legge che mira a valorizzare il merito e la competenza, nonché alla rimozione di ogni possibile elemento di discriminazione nell’accesso alle carriere presso le Forze armate, in una fase di delicata riduzione dello strumento militare, anche dal punto di vista della dotazione di personale”.
GM