Putin: supereremo la crisi del rublo, Occidente contro Russia

Vladimir Putin (ALEXANDER NEMENOV/AFP/Getty Images)
Vladimir Putin (ALEXANDER NEMENOV/AFP/Getty Images)

“Abbiamo le risorse sufficienti per affrontare la crisi, il ritorno alla crescita è inevitabile, nel peggiore dei casi ci vorranno due anni“, così ha parlato oggi il presidente russo Vladimir Putin nella tradizionale conferenza stampa di fine anno a cui hanno partecipato ben 1259 giornalisti accreditati, di cui oltre 200 stranieri, e che i è svolta nel centro congressi del Word Trade Center di Mosca. Alle prese con la pesante svalutazione del rublo, che in questi giorni ha scatenato forti timori sui mercati, Putin ha reagito con il suo solito vigore, affermando che la crisi in Russia è “provocata da elementi esterni” e rassicurando sul fatto che la Banca centrale russa sta adottando le misure giuste per superarla. “La Russia ha riserve di denaro sufficienti, il rublo si riprenderà“, ha affermato, invitando i cittadini ad avere pazienza di fronte alle forti oscillazioni del rublo, spiegando che è in corso una “ristrutturazione dell’economia”.

La Banca centrale russa, ha continuato Putin, “non deve bruciare le proprie riserve insensatamente” o “rinunciare alle riserve in oro” per salvare il rublo e “il Paese deve diversificare la sua economia”. Nonostante la crisi valutaria, le entrate dello Stato saranno più alte delle spese, ha detto ancora il presidente russo, annunciando che nel 2014 il Pil crescerà dello 0,6%. “Nella seconda metà del prossimo anno la situazione migliorerà – ha continuato – . Per stabilizzare il rublo potremmo ridurre la sua liquidità”. Putin ha elogiato la mossa della Banca centrale russa di alzare i tassi di interesse (portati dal 10% al 17,5%), quindi ha spiegato che “altre misure” per contrastare la crisi “sono di responsabilità del governo, come i prezzi degli idrocarburi o dei prodotti alimentari”. “Abbiamo il polso di produttori e distributori e un attentato controllo deve essere portato avanti dal servizio federale antimonopolio”, ha spiegato il presidente russo. Quindi, ha aggiunto che il governo lavorerà con gli esportatori per stabilizzare il rublo. Non sarà invece fissato il tasso del rublo, perché, ha detto Putin, si tratta di una misura non darebbe risultati positivi.

Putin si è poi scagliato contro l’Occidente: “Vogliono che l’orso (la Russia, ndr) stia seduto tranquillamente e mangi il miele, ma tentano di metterlo in catene, di togliergli i denti e gli artigli e impagliarlo“, ha detto metaforicamente con riferimento alle sanzioni inflitte al Paese per la crisi con l’Ucraina. Il presidente russo ha accusato la Nato di voler costruire un muro con la Russia. Nonostante la disponibilità a collaborare da parte della suo Paese e nonostante il muro di Berlino sia caduto da tempo (a novembre sono stati 25 anni), ha sottolineato Putin, “si costruiscono nuovi muri. L’espansione della Nato non è forse un muro, un muro virtuale?“, si è chiesto il presidente russo, che ha puntato il dito contro l’Unione europea: “I nostri partner si credono un impero, ci vogliono vassalli”.

Il presidente russo, rispondendo ad una domanda, ha seccamente smentito che ci siano legami tra la crisi economica che sta attraversando il Paese e la questione della Crimea: “La crisi economica non è il prezzo che stiamo pagando per la Crimea, ma lo stiamo pagando per il mantenimento dell’unità del nostro Paese. Quelli che si dicevano i nostri partner all’Occidente erano gli stessi che sostenevano i terroristi nel nord del Caucaso – ha accusato -. Possiamo definire questi dei partner? Noi dobbiamo mantenere la nostra sovranità e la nostra indipendenza”, ha ribadito Putin.

Infine sull’Ucraina, il presidente russo ha detto di essere sicuro che il presidente ucraino Petro Poroshenko desideri una soluzione pacifica della crisi e ha invitato il governo ucraino e i ribelli filorussi a compiere un rapido e “completo” scambio di prigionieri prima di Natale. Putin ha chiesto al governo ucraino di rispettare l’accordo di pace concluso a settembre, garantire l’amnistia ai ribelli filo-russi e offrire ampi diritti ai residenti del Donbass. Putin ha anche accusato le operazioni del governo di Kiev nel Donbass, definendole “punitive”.

Oggi Romano Prodi vedrà il presidente Putin e il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov in un incontro riservato. Le autorità russe non hanno annunciato la visita di Prodi, che avrà una colazione di lavoro con Lavrov e poi in serata incontrerà Putin. Pur non essendo noto il tema dei colloqui, molto probabilmente al centro delle discussioni ci saranno le sanzioni europee contro la Russia per la crisi ucraina. Prodi è stato invitato in qualità di ex presidente della Commissione europea ed ex premier italiano. Prodi è presidente Fondazione per la cooperazione tra i popoli, l’ultima volta che aveva incontrato Putin risale al settembre 2013.

V.B.