Riforme e voto anticipato, Boldrini si schiera con Napolitano

Giorgio Napolitano con Laura Boldrini (ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
Giorgio Napolitano con Laura Boldrini (ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

Sul tema delle riforme, il presidente della Camera, Laura Boldrini, sposa la causa del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, così come questa è stata configurata nel corso nella tradizionale cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno, celebratasi due giorni fa al Quirinale. Sottolinea la terza carica dello Stato: “Condivido le valutazioni del presidente Napolitano. Tutte le forze politiche si sono impegnate in campagna elettorale per le riforme. Ritengo si sia a un punto di non ritorno, e che si debba andare avanti”.

Quindi sull’ipotesi di elezioni anticipate: “Non si spiegherebbe l’interruzione della legislatura. I cittadini ci chiedono di lavorare, di andare avanti. C’è una maggioranza solida, non si vede perché dovremmo arrivare a questo”. E per il Quirinale la Boldrini torna a ribadire la necessità di un presidente donna: “Ho già detto che l’Italia è pronta per un presidente della Repubblica donna. Ma non ha nulla a che vedere con un’autocandidatura. Possiamo però concordare sul fatto che il Quirinale non è un luogo per soli uomini”.

Un altro tema toccato dalla presidente della Camera è quello del ddl anticorruzione: “Sta andando nella giusta direzione anche se bisognerà vedere il testo. Dalla politica deve arrivare un segnale chiaro, perché quanto sta emergendo è inquietante”. Poi sulla Palestina: “Bisogna calendarizzare quanto prima la mozione sul riconoscimento dello stato di Palestina. Altri parlamenti si sono già pronunciati, tra i quali quello europeo, e noi riconosciamo l’importanza della questione”.

Buon lavoro della Camera

La presidente della Camera si dimostra in ogni caso soddisfatta del lavoro fatto da Montecitorio, in particolare sul tema delle riforme: “Stiamo vivendo una fase in cui prevale la collaborazione, il buon senso. Le opposizioni stanno dimostrando interesse di entrare nel merito delle riforme. Non vedo un eccesso emendativo. Il numero di emendamenti a Montecitorio non ha nulla a che vedere con le migliaia di emendamenti visti al Senato”.

Divergenze con Vendola

La posizione della Boldrini è in divergenza con quanto affermato ieri da Nichi Vendola, leader di Sel, formazione politica all’interno della quale, seppur da indipendente, la presidente della Camera è stata eletta deputata nel febbraio 2013; aveva sostenuto infatti il presidente della Regione Puglia: “Abbiamo grande rispetto per Giorgio Napoltano, ma devo dire che l’esternazione di ieri non mi ha convinto per nulla. Credo sia nel diritto di ogni parlamentare poter esercitare le proprie prerogative, che sono quelle previste dai regolamenti parlamentari. E la presentazione di emendamenti non si può e non si deve prestare a nessun tipo di strumentalizzazione”.

Vendola aveva proseguito: “Credo che le vicende interne alle forze politiche debbano riguardare le forze politiche, e non debbano chiamare in causa responsabilità di tipo istituzionale. Credo che il sindacato faccia benissimo a mettere in campo un conflitto sociale rispetto a scelte che stanno peggiorando la crisi del paese. Per questi motivi, io non ho condiviso le parole di Napolitano”.

 

GM