Diede fuoco ai figli, padre condannato all’ergastolo

Diritti dei minori (JOHAN ORDONEZ/AFP/Getty Images)
Diritti dei minori (JOHAN ORDONEZ/AFP/Getty Images)

E’ stata una delle tragedie che più avevano toccato la sensibilità degli italiani nel corso dell’estate 2013, quella che oggi ha visto il suo epilogo giudiziario, con la condanna all’ergastolo di Pasquale Iacovone, reo di aver dato fuoco alla propria abitazione, uccidendo i suoi figli di 8 e 12 anni, carbonizzati nell’incendio. L’episodio di cronaca era avvenuto a Ono San Pietro, meno di mille anime in provincia di Brescia, il 16 luglio 2013. Dopo i risultati dell’autopsia, la quale aveva accertato che i due fratelli erano morti non a causa dell’incendio ma erano soffocati ancor prima del divampare delle fiamme, i sospetti si erano addensati sul padre dei bambini.

Iacovone si era separato dalla moglie e non aveva mai vissuto bene questo fatto, tant’è che era apparso subito probabile che la tragedia fosse legata proprio a dissidi tra gli ex coniugi. Peraltro, nei mesi scorsi, proprio le minacce all’ex moglie, Erica Patti, erano costate all’uomo il patteggiamento di una condanna di due anni e quattro mesi per l’accusa di stalking. Il processo si è svolto con rito abbreviato: l’avvocato dell’uomo, Gerardo Milani, aveva chiesto per il suo assistito l’assoluzione, contestando la perizia psichiatrica.

Una tragedia annunciata?

All’epoca dei fatti, Pierluigi Milani, l’avvocato della madre dei due bambini, aveva raccontato ai microfoni di Radio Capital : “Già aveva minacciato la signora di uccidere i bambini; mandava sms in cui le diceva che non avrebbe più visto i suoi bambini, pronunciava frasi del tipo ‘Se ti trovo per strada, ti ammazzo’… la minacciava e le diceva di ricordarsi di avere due figli, prima di rivolgersi ai carabinieri per una denuncia. I bambini erano affezionati al papà e la mia assistita non voleva mettere in mezzo i bambini, che stavano già soffrendo troppo per questa cosa”.

Il sindaco del paese, Elena Broggi, aveva sottolineato come “siamo una comunità piccolissima, di mille abitanti, e quindi ci conosciamo tutti, personalmente, in modo diretto, in modo anche abbastanza approfondito”. Il primo cittadino aveva chiarito: “Sapevamo che la situazione familiare era molto difficile, ma non pensavamo che potesse finire in questo modo”.

 

GM