Successione Colle: da Ncd a Fi, un nome al di sopra dei partiti

Il Palazzo del Quirinale (Foto: Andreas Solaro/afp/Getty Images)
Il Palazzo del Quirinale (Foto: Andreas Solaro/afp/Getty Images)

Per la prima volta il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha accennato ad una “imminente” conclusione del suo mandato presidenziale. Lo ha fatto ieri, nell’ambito della tradizionale cerimonia di scambio di auguri con il corpo diplomatico al Quirinale, proprio quando Forza Italia sollecitava che fosse affrontata prima delle riforme la questione della successione al Colle e mentre il premier Matteo Renzi era a Bruxelles per prendere parte al Consiglio Ue.
L’annuncio di Napolitano ha contribuito a rilanciare l’argomento e il presidente dei deputati di Fi, Renato Brunetta ha sollecitato una data certa per le dimissioni, replicando con una nota al Pd in cui accusava Renzi di aver mancato al “Patto del Nazzareno”.
Il premier non si lascia scalfire e a margine del Consiglio Ue, da Bruxelles, ha assicurato che “l’Italia al momento in cui dovrà fare i conti con la sostituzione del Presidente della Repubblica non avrà alcun tipo di problema”.

Mentre Beppe Grillo sferza un duro attacco a Renzi e Napolitano, al contempo, mostra segnali di apertura sottolineando di essere pronto a votare “un candidato di altri partiti totalmente al di fuori della politica”.
Dal canto suo il leader leghista Matteo Salvini su Facebook commenta che “personalmente non piangerò”, l’addio di Napolitano, auspicando che “il prossimo Presidente non sia di sinistra, e soprattutto non sia stato complice della svendita dell’Italia all’Europa”.
Salvin, a margine del progetto del Carroccio nel Centro Sud, questa mattina ha poi ribadito “che il prossimo Presidente della Repubblica non sia un servo di Bruxelles, un complice dell’euro e dell’Europa, che consenta l’esproprio della sovranità italiana”.

Ncd

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano auspica che “al Quirinale vada una persona che conosca le istituzioni e che sia consapevole delle responsabilità e dei compiti del Presidente della Repubblica che vanno ben oltre la rappresentanza. In quest’ottica, noi crediamo che sia di garanzia una personalità che venga scelta non perché appartenente a un partito, ma per il consenso e la fiducia di cui gode da parte di tutti”.
“Non si tratta di laici o cattolici, anche se da troppo tempo manca dal Colle un cattolico. Si tratta di non fame una questione di partito”, ha poi aggiunto il leader di Ncd.

“Se il Pd fa la sua bella terna e la propone agli altri, non va bene”, ha commentato il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi, spiegando che “saremmo incoerenti se mettessimo preclusioni, bisogna lavorare tutti insieme”.
In un’intervista a Radio Anch’io, il ministro ha poi aggiunto che in merito alla successione di Napolitano, “noi diciamo che se si vuole raggiungere un obiettivo, occorre iniziare con il piede giusto”. Per Lupi, le forze al governo “devono avere chiaro che questo non è il Governo monocolore del Pd; c’è un Governo con forze alternative al Pd e anche l’opposizione, ovvero Forza Italia, deve essere coinvolta”.
In merito a possibili successori, il ministro non si sbilancia: “Ci sono figure autorevoli, Prodi è sicuramente autorevole ma nella precedente edizione si è visto che non ha trovato consensi. Si tratta di lavorare per trovare insieme una figura che salga al Colle, ma che la conditio sine qua non sia che tale figura provenga dalla sinistra non esiste sulla faccia della Terra”. “Ho grande stima per Bersani, ma vedremo”, ha poi proseguito, affermando che “dobbiamo trovare una persona in cui riconoscerci tutti”.
“Prodi è una persona autorevole, ma già nella precedente elezione abbiamo visto che non aveva consensi non solo nel Pd ma anche nel Parlamento. Non avrebbe quel consenso”, ha poi commentato Lupi.

Forza Italia

Timori dal fronte di Forza Italia che ha più volte sollecitato che sia aperta la questione della successione in Parlamento. “Renzi bluffa sul Quirinale, non ha ancora una soluzione, ma come per le riforme, vedrete che non potrà fare a meno di noi”, ha rassicurato Silvio Berlusconi, incontrando a Palazzo Grazioli i dirigenti e parlamentari del suo partito.
Secondo le indiscrezioni, l’ex cavaliere avrebbe detto ai suoi fedelissimi che “Matteo mi proporrà una terna di nomi e su quelli sceglieremo insieme, dopo che l’assemblea del suo partito gli avrà tracciato un identikit”.
E se Forza Italia non riuscirà a posticipare il calendario delle riforme, una cosa sembra certa: ovvero che Berlusconi vorrà proporre Gianni Letta come segretario generale del prossimo presidente.

C.D.