
33esimo tra gli europarlamentari italiani per numero di presenze: una posizione da centro classifica che peraltro non sarebbe male se si considera che altri due leader di centrodestra come Raffaele Fitto e Giovanni Toti di Forza Italia si contendono la penultima e l’ultima posizione in classifica. Non male per chi, come il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, è impegnato a tempo pieno nella costruzione della propria leadership in Italia. Se poi si guarda al numero delle interpellanze, il leader del Carroccio sale al tredicesimo posto, terzo tra i leghisti dopo Mara Bizzotto e Gianluca Bonanno.
L’eurodeputata leghista è la prima in tutto il Parlamento Europeo per numero di mozioni: ben 90, mentre il suo leader ne ha presentate appena quattro, due in meno dell’ex ministro Cecile Kyenge, spesso oggetto degli attacchi degli uomini del Carroccio. Le votazioni per appello nominale a cui Salvini ha partecipato, infine, sono il 68,2%: qui il leader della Lega Nord è classificato molto male, addirittura 66esimo tra gli italiani, che come noto sono in tutto 73.
La presenza altalenante di Salvini all’Europarlamento è stata spesso oggetto di critiche in questi anni; in molti ricordano il video divenuto virale sui social network in cui il socialista belga di origini italiane Marc Tarabella attacca il leader leghista nel gennaio 2014, quindi nella scorsa legislatura: “È una vergogna sentirla parlare, sei l’unico che non si è mai visto nelle riunioni, sei un fannullone”.
Le nuove accuse di assenteismo
Quello riguardante l’assenteismo di Salvini è un mix tra mito e realtà, diversi – come dimostrano i dati – sono gli europarlamentari che fanno peggio di lui, ma il segretario del Carroccio, nel settembre scorso si presentò all’Europarlamento, per poi lasciarsi andare a uno sfogo su Facebook: “Strasburgo, discussione sull’allarme Ebola: l’aula è deserta, l’Europa se ne frega… L’Italia dovrebbe chiudere subito le frontiere agli immigrati provenienti dalle zone a rischio contagio, e a tutti i clandestini!”.
Sfogo a cui replicò l’eurodeputato eletto col Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao, che metteva Salvini sullo stesso piano degli altri ‘assenteisti’, sostenendo la sua tesi con tanto di prove fotografiche: “Pochi minuti prima del suo intervento, previsto per le 15:44 (subito dopo il mio), nemmeno lui era in aula. E pochi minuti dopo il suo intervento (l’orologio dell’aula segna vividamente le 16:10 come potete vedere… ed era andato via da un po’), se l’è svignata quatto quatto partecipando in prima persona al deserto che denunciava poco prima… L’imbonitore di razzisti poteva almeno aspettare le risposte di Commissione e Consiglio alla sua solita accusa che tutti i problemi del mondo sono causati dagli immigrati”. In pratica, secondo Corrao, il leader della Lega Nord si sarebbe presentato in Aula a Strasburgo soltanto per fare presenza, per poi sparire.
Poco fa, infine, l’eurodeputato socialista Gianni Pittella, presidente del gruppo dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo, ha lanciato nuove accuse a Salvini: “Critica il semestre italiano di presidenza dell’Ue? Ma chi l’ha visto mai a Bruxelles negli ultimi sei mesi. Mi sa che Salvini è stato un po’ troppo preso dal suo ego mediatico negli ultimi sei mesi per accorgersi che portare la Commissione a ragionare di flessibilità, investimenti, crescita dopo anni di dogmatica venerazione dell’austerità, rappresenta un risultato enorme”.
Uno sguardo d’insieme
Numeri, cifre, commenti che inchiodano sostanzialmente Salvini alle proprie responsabilità; ma il leader leghista non è il solo: qualche settimana fa, denunciavano l’assenteismo degli europarlamentari italiani. Da allora la situazione non è cambiata: il numero di coloro che ha partecipato a tutte le votazioni è passato da 16 a 8 e l’Italia è 13esima su 27 Nazioni per media presenze. Ovvio, c’è poi il rovescio della medaglia: i primi due eurodeputati nel ranking score sono la già citata Bizzotto e a ruota Nicola Caputo del Pd.
Ottime prestazioni per gli eurodeputati a 5 Stelle: ben sei sono tra i primi dodici nel ranking score e nove nei primi venti. La loro “pecora nera”, Laura Ferrara, è 65esima, ma meglio messa dei più noti Renato Soru, Curzio Maltese, Alessandra Moretti e dei già citati Fitto e Toti. Due di loro, Marco Affronte e Marco Zanni, collezionano il 100% di presenze e sempre facendo eccezione per la Ferrara tutti sono stati presenti ad almeno nove votazioni su dieci.
GM