Legge elettorale in aula del Senato a gennaio

Palazzo Madama ( Filippo Monteforte- Getty Images)
Palazzo Madama ( Filippo Monteforte- Getty Images)

La cui discussione generale in Senato sulla riforma della Legge elettorale inizierà mercoledì 7 gennaio alle ore 16. E’ quanto ha stabilito questa mattina la conferenza dei capigruppo che ha deciso l’incardinamento immediato dell’Italicum. La decisione è stata posta ai voti in aula, dove senatori di M5S, Sel e Lega hanno proposto dei calendari alternativi ma alla fine è stato approvato il calendario deciso dalla conferenza dei capigruppo.
La presidente della commissione Affari costituzionali, Anna Finocchiaro, ha riferito all’aula che la stessa commissione non ha concluso i suoi lavori. Pertanto, come la legge di stabilità, il provvedimento arriverà all’esame dell’aula anche senza il mandato al relatore e la stessa Finocchiaro sarà pertanto la relatrice.
Secondo il calendario l’assemblea dedicherà le sedute del pomeriggio di mercoledì 7 gennaio e della mattinata di giovedì 8 gennaio alla discussione generale.
Pertanto, l’Italicum sarà il primo provvedimento all’ordine del giorno con la ripresa dell’attività parlamentare dopo la pausa natalizia.

Finocchiaro

“Quello che dal 7 gennaio discuteremo nell’Aula di Palazzo Madama è un sistema elettorale che riguarda esclusivamente il rinnovo della Camera dei deputati, una riforma volutamente circoscritta al metodo di composizione di quella che sarà l’unica Camera elettiva in ragione dell’approvazione della riforma costituzionale che porta al superamento del bicameralismo perfetto e che attribuisce alla sola Camera dei Deputati il voto di fiducia. Questo è il senso del lavoro che si è svolto nell’altro ramo del Parlamento e che ci ha consegnato questo testo”, ha sostenuto la Finocchiaro, ricordando che  “in commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama abbiamo cominciato a lavorare sul testo che ci è giunto da Montecitorio. Alla fine della discussione generale, prendendo spunto dalla maggioranza degli interventi e cercando di individuare un terreno condiviso ho avanzato una serie di proposte emendative al testo che avevano l’obiettivo di tenere insieme e coniugare al meglio le esigenze della governabilità e della stabilità degli esecutivi con quella della garanzia di rappresentatività delle forze politiche che si presentano alle elezioni politiche”.

” In questo senso-prosegue Finocchiaro- andavano le mie proposte per l’abbassamento della soglia di accesso alla ripartizione dei seggi, per l’innalzamento della quota di consensi che nel nuovo sistema avrebbe dato diritto al l’assegnazione del premio di maggioranza e per l’introduzione di un sistema di riequilibrio di genere”.
“Negli emendamenti che avevo presentato in commissione cercavo di individuare il profilo di un sistema coerente con le esigenze che avevamo individuato durante la discussione. La mole di emendamenti presentati alle mie proposte di fatto ha purtroppo impedito il proseguire di nostri lavori in commissione”, ha poi spiegato la  presidente della commissione Affari costituzionali , concludendo che “resto convinta che il nesso tra governabilità e rappresentanza debba essere la chiave che può portare a modificare il testo giunto dalla Camera e a renderlo corrente con le esigenze del sistema parlamentare che stiamo riformando”.

Renzi

“Abbiamo stoppato l’assalto alla diligenza e messo in cantiere la legge elettorale: indietro non si torna”, commenta il premier Matteo Renzi che intende portare la discussione della riforma elettorale in Senato e quella Costituzionale alla Camera prima che si apra il capitolo della successione al Quirinale.
“La partita era davvero difficile, erano tornati in campo vecchi appetiti, li abbiamo lasciati a bocca asciutta. L’obiettivo era provare a fermare la legge elettorale, non gli è riuscito”, ha poi rilanciato il premier che poi conclude sostenendo che “a polemizzare su inesperienza e confusione erano guarda caso i campioni dell’arcipolitica, alleati con quelli dell’antipolitica e finiti entrambi sconfitti”.

Vendola

Ma l’iter al Senato non sembra poi così scontato. Immediato il commento del segretario di Sel, Nichi Vendola che all’assemblea del partito, in corso al centro congresso Frentani ha assicurato che “ci sarà una battaglia campale contro lo sfregio che hanno fatto alla Costituzione e alla Corte Costituzionale”, spiegando che “la strada che seguirà l’Italicum sarà la stessa del Porcellum, porterà ad un vicolo cieco”.

C.D.