
Ancora polemiche dopo il voto di fiducia, in notturna, al maxiemendamento alla legge di stabilità: a far discutere sono alcune affermazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, secondo cui il governo ha “stoppato l’assalto alla diligenza e messo in cantiere la legge elettorale”. Il premier ha affermato in mattinata: “La partita era davvero difficile, erano tornati in campo vecchi appetiti, li abbiamo lasciati a bocca asciutta. L’obiettivo era provare a fermare la legge elettorale, non gli è riuscito”.
Affermazioni alle quali hanno replicato in una nota i due senatori di Area Popolare, quindi interni alla maggioranza che sostiene il governo Renzi, Carlo Giovanardi e Luigi Compagna: “L’unico assalto alla diligenza a cui abbiamo assistito ieri è stato quello degli 80 emendamenti presentati all’ultimo momento dal governo e la modifica, senza precedenti da parte dello stesso, di norme come quella sui patronati, per fare un favore alla Cgil, che erano già state approvate in commissione Bilancio”.
I due senatori ritengono “ancora più incomprensibile l’aver costretto, per un inutile e propagandistico incardinamento della legge elettorale, voluto da Renzi, la senatrice Finocchiaro, presidente della I Commissione Affari costituzionali, a parlare alle 7 del mattino davanti un aula, per evidenti ragioni vuota, quando nessuno contestava incardinamento e inizio del dibattito previsto alla ripresa dei lavori l’8 gennaio”.
Difende la legge di stabilità la vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli: “Abbiamo dato il via ad una manovra economica espansiva, che impiega risorse superiori a quelle del passato per la crescita, con un buon equilibrio tra il sostegno degli ammortizzatori sociali e la diminuzione della pressione fiscale sulle imprese”. Secondo la senatrice Pd, la legge “è frutto anche di un grande lavoro fatto in Senato in questi giorni”.
Sottolinea la Fedeli: “Nel maxiemendamento votato, infatti, sono stati recepiti molti miglioramenti alla manovra su vari aspetti, come per i provvedimenti sull’Irap e per le risorse con le quali attuare la riforma del mercato del lavoro, per il fondo di contrasto alla tratta di esseri umani, per la salvaguardia dei lavoratori delle province, per le risorse a disposizione dei patronati”.
Il giudizio di Padoan
Soddisfazione è stata ovviamente espressa dal ministro dell’Economia, Piercarlo Padoan, che nel pomeriggio di oggi ha detto: “Nel 2015 i conti pubblici miglioreranno e questo consentirà di dimostrare ai partner europei e ai mercati che l’Italia è un Paese affidabile. Allo stesso tempo, con questa legge di stabilità, abbiamo messo in campo un significativo abbattimento delle tasse che ha pochi precedenti nella storia del Paese”.
Negativo e polemico invece il giudizio di Matteo Salvini, che su Facebook accusa: “Governo razzista! Ieri notte, fra le altre cose, hanno approvato altri 200 milioni di euro per l’accoglienza degli immigrati ‘richiedenti asilo’. Hanno anche confermato il raddoppio dell’Iva sul pellet da riscaldamento, dal 10 al 22%, alla faccia degli italiani in difficoltà. Renzi, vallo a spiegare agli italiani disoccupati! Renzi, durerai ancora poco…”.
La protesta Fieg
Protesta infine la Fieg per la mancata estensione ai quotidiani e periodici online e ai servizi delle agenzie di stampa del trattamento fiscale riservato agli e-book, che prevede l’Iva al 4%: “L’abbassamento dell’aliquota fiscale non sarebbe stata, peraltro, un’agevolazione a favore degli editori ma a favore dei lettori-consumatori e sarebbe andata quindi nella direzione dello sviluppo del settore digitale che gli editori stanno perseguendo con ingenti investimenti”.
L’auspicio è che “governo e parlamento, in tempi brevi, prevedano anche per le copie digitali dei giornali e per i servizi delle agenzie di stampa l’aliquota iva del 4%, per superare il discriminatorio trattamento fiscale tra carta e digitale”.
GM