
Dopo il voto di fiducia del maxiemendamento avvenuto a notte fonda, pessima conclusione di un iter travagliato, la legge di stabilità passerà adesso dal Senato alla Camera per l’ok definitivo. Tante le novità introdotte e aspramente contestate dalle opposizioni: si va dall’aumento dell’Iva per il pellet alle tasse sui fondi pensione e sulle casse previdenziali, che passano rispettivamente rispettivamente dall’11,5 al 20 per cento e dal 20 al 26 per cento. Contestate anche le modifiche al regime dei minimi per i lavoratori autonomi, con l’esclusione dalle agevolazioni per chi denuncia un reddito superiore a 20mila euro annui.
Dura la reazione delle opposizioni, con Maurizio Gasparri, già tra i più combattivi nella travagliata giornata di ieri, che torna ad attaccare: “Le prove di totale incapacità del governo Renzi hanno superato le peggiori aspettative. Sapevamo di trovarci di fronte persone totalmente inadeguate ma il fondo raggiunto con la legge di stabilità è vergognoso. E Renzi ha ancora il coraggio di parlare e di vantarsi di un risultato inesistente quando dovrebbe scusarsi per l’imperizia con la quale è stata gestita la stesura del maxi emendamento”.
“Questa manovra porta solo nuove tasse e non mantiene nessuno degli impegni presi confermando che quelle di Renzi erano le ennesime bugie” – prosegue Gasparri – “È incredibile ad esempio che ministri attenti come Alfano e Pinotti abbiano completamente disatteso le aspettative del comparto sicurezza-difesa al quale pure avevano fatto pompose promesse. La mortificazione degli uomini e delle donne in divisa è totale. Uno schiaffo per chi ogni giorno è chiamato a tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini che non ha precedenti per umiliazione”.
Sempre tra le fila di Forza Italia, durissimo anche il senatore Domenico Scilipoti: “Con l’approvazione della legge di stabilità, imposta dal governo con l’ennesimo voto di fiducia, il Paese ha fatto un altro passo indietro. Presto si avvertiranno gli effetti dell’ulteriore aumento della pressione fiscale e della conseguente diminuzione dei consumi”. Sottolinea ancora l’ex Idv: “La manovra è stata presentata come salvifica nonostante riduca la possibilità degli italiani di aumentare i propri consumi. L’ulteriore imposizione fiscale viene di fatto delegata alle regioni e ai Comuni costretti a ridurre entità e qualità dei servizi”.
Alla Camera sarà battaglia
“Tutto a danno dei cittadini, specie quelli appartenenti alle categorie sociali più deboli” – chiosa Scilipoti – “La strada da seguire per uscire dalla crisi è quella della crescita che passa attraverso la riduzione delle tasse e il varo di provvedimenti che agevolino davvero gli imprenditori affinché assumano. Forza Italia non mancherà di denunciare ancora l’operato di un governo scellerato che ci sta portando alla rovina”.
Nel frattempo gli onorevoli Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, e Rocco Palese, capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio a Montecitorio attaccano: “Sulla Legge di stabilità governo nel caos, governo alla frutta, governo di arroganti dilettanti lo sbaraglio”. In vista del voto alla Camera, gli esponenti ‘azzurri’ non sembrano volere cedere: “Se ieri denunciavamo il rischio di esercizio provvisorio, oggi le probabilità aumentano ancora di più”.
“Il provvedimento di politica economica più importante dell’anno arriva per l’esame della Camera fuori tempo massimo, e si chiedono decisioni accelerate” – spiegano Brunetta e Palese – “Noi vigileremo sui contenuti e in Parlamento non concederemo nessuno sconto, nessuna deroga. Anche questa volta Renzi ha fallito. Ha dimostrato la sua inadeguatezza a guidare l’Italia”.
Dittatura con vaselina
Il più duro di tutti anche in questo caso è il portavoce nazionale del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che arriva a parlare senza mezzi termini di “dittatura con la vaselina” e sostiene: “Votare di notte come i ladri con un presidente del Senato senza dignità un testo con parti addirittura mancanti. Ieri notte è andata in onda l’ennesima pagliacciata di una Repubblica in mano a golpisti e tangentari”.
“Il parlamento va sciolto e bisogna andare a nuove elezioni al più presto. Siamo nelle mani di folli che stanno facendo a pezzi la nazione sotto gli occhi di un presidente della Repubblica tremebondo che ha tradito la Costituzione”, è il pensiero di Grillo, che ricorda quindi quanto affermato dal senatore pentastellato Giuseppe Vacciano, il quale “ha chiesto a Grasso questa notte che testo si doveva votare visto che mancavano dei pezzi. Quello di Topolino? L’ineffabile Grasso ha risposto che il governo avrebbe integrato il testo”.
Conclude Grillo: “Ma chi crede di prendere per il c..o? I cittadini dovranno subire una legge finanziaria che li massacrerà di tasse senza che il contenuto sia discusso e neppure scritto”.
GM