Padre dall’Oglio sarebbe in carcere in Siria. Cauto Gentiloni

Padre Paolo Dall'Oglio (KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images)
Padre Paolo Dall’Oglio (KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images)

Padre Paolo dall’Oglio, il gesuita scomparso in Siria nel luglio del 2013, sarebbe vivo e detenuto in un carcere tra Raqqa e Aleppo, nel Nord del Paese. Si tratterebbe di un carcere dell’Isis, lo Stato islamico che da diversi mesi sta seminando il terrore tra Iraq e Siria.

La notizia su dall’Oglio detenuto in Siria è stata diffusa dall’agenzia Ansa, che ha citato ritenute fonti attendibili di Raqqa, la città dove alla fine di luglio 2013 il gesuita è stato rapito. Un ex detenuto di un carcere dell’Isis a Raqqa avrebbe riferito all’Ansa di aver sentito dire dai suoi carcerieri che il religioso italiano sarebbe stato trasferito nella nella prigione di Tabqa, al confine tra la regione di Raqqa e quella di Aleppo. Tuttavia, precisa la stessa agenzia, la veridicità della notizia non può essere verificata in modo indipendente.

Cautela è stata espressa dal Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha riconosciuto che “purtroppo non sembra ci sia la possibilità di confermare la notizia”. Rimane l’attesa sulle sorti del religioso italiano, per trent’anni attivo in Siria.

Padre Paolo Dall’Oglio era stato espulso dalla Siria nel 2012 per essersi schierato apertamente contro il regime di Bashar al Assad, era tuttavia rientrato nel Paese, impegnato a trovare una soluzione pacifica alla guerra civile che dura dal marzo del 2011, con le prime proteste anti-regime esplose sull’onda della Primavera araba.

V.B.