
Il governo incassa il voto di fiducia al Senato sulla legge di Stabilità a notte fonda, dopo un aspro scontro e bagarre in aula, mentre il Premier Matteo Renzi, da grande condottiere dell’era della comunicazione, dopo un’intervista su Radio 102,5 ha poi preso parte al programma “Un mondo da amare” su Raiuno condotto da Antonella Clerici e Bruno Vespa, in prima serata.
Un talent da comunicatore che al mattino ringrazia i senatori via Twitter: “Grazie a senatrici e senatori che su stabilità e legge elettorale hanno dato stanotte lezione di politica a ostruzionismi. #lavoltabuona”.
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, il premier ha voluto dare l’immagine di un padre “perfetto” che si occupa del bene del paese e dopo aver rassicurato Vespa sull’elezione del prossimo Capo dello Stato, affermando che “questa volta i parlamentari non impiegheranno molto tempo per la scelta”, risponde alle domande di alcuni bambini presenti sul palco con la Clerici. Alla domanda su come riesce a dedicarsi ai suoi figli, il premier ha ammesso che ha molto meno tempo per dedicarsi a loro, aggiungendo però che si devo rallegrare “perché lui si dedica al bene del paese”.
Questa mattina è uscita anche un’altra intervista, questa volta rilasciata al Foglio, nella quale Renzi ha affrontato la questione della successione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale affermando che “una volta che verranno formalizzate, seguiremo un metodo preciso: il giorno dopo le dimissioni il Partito democratico convocherà i Gruppi parlamentari, la Direzione, i delegati regionali e apriremo un’assemblea permanente. Nessuno potrà dire: non ho avuto un luogo dove discutere. Una volta elaborato un profilo lo proporremo ai nostri alleati, poi a tutti gli altri partiti: dal Movimento 5 stelle a Sel passando ovviamente anche per la Lega”.
Candidato giusto al Colle
“Per trovare il candidato giusto non penso sia uno scandalo aspettare qualche votazione. Ma ciò che vorrei spiegare è che occorre non ripetere l’errore di chi mi ha preceduto: presentare un nome indicato dall’alto senza una discussione preliminare”, ha poi aggiunto il premier certo che “riusciremo a votare in seconda lettura, non prima delle dimissioni di Napolitano ma prima dell’elezione del nuovo Presidente, sia l’Italicum sia la riforma costituzionale. I tempi ci sono. Siamo a un passo dal portare a casa una grande impresa”.
Il premier si riferisce alla richiesta di Forza Italia che prima della riforme ha sollecitato l’apertura del capitolo successione al Colle.
Dal canto suo Renzi sottolinea di aver “accettato di approvare l’Italicum con una clausola di salvaguardia, se serve, che faccia entrare in vigore la legge elettorale durante il 2016, ma non accetto che questa clausola possa avere l’effetto di rinviare le riforme. Il principio vale sempre: questo governo ha senso se pedala, se qualcuno volesse farlo galleggiare sapremo come difenderci”.
Rivali e lode a Napolitano
Tanto che il premier lancia una frecciatina a Grillo commentando anche a Radio 102,5: “Più lo osservo più sono contento di aver contribuito a riportare un talento puro nella sua dimensione: la comicità. Credo che Grillo sia pronto, finalmente, a tornare a calcare le scene internazionali con i suoi spettacoli e gli faccio in bocca al lupo di cuore per la sua tournèe. Auguroni Beppe!», conclude il presidente del Consiglio.”.
In merito al leader della Lega Nord, Matteo Salvini, in ascesa nei sondaggi, Renzi sottolinea che “per me va benissimo che sia percepito come il mio avversario. Lui scommette sul fallimento del sistema, io scommetto sul cambiamento del sistema”.
“Lui – spiega il premier – sono 15 anni che lavora in Europa, senza che nessuno si sia mai accorto della sua presenza nelle istituzioni, e anzi mi sembra un pò ingrato che oggi si scagli in modo così veemente contro le stesse strutture che gli hanno messo per molto tempo un ottimo stipendio a disposizione, io l’Europa provo a cambiarla. Salvini mi fa ogni giorno un regalo, ringrazio anche lui”.
Tra le altre confidenze, Renzi contraccambia la lode di Napolitano e dichiara che “se dovessi indicare il mio politico dell’anno, il simbolo del riformismo del nostro Paese, direi senza dubbio che l’uomo dell’anno, in Italia, si chiama Giorgio Napolitano. Bisogna essere onesti: se non ci fosse stato lui, nulla di quello che abbiamo fatto in questi mesi sarebbe stato possibile. Il pulsante push lo ha spinto per primo lui. Continuo a sperare che le dimissioni del Presidente della Repubblica avvengano il più tardi possibile”.
Consiglio dei ministri
Renzi ha anche confermato i temi che saranno affrontati nel Consiglio dei Ministri del prossimo 24 dicembre nel quale saranno approvate alcune norme importanti come “il decreto Ilva, i primi decreti su fisco e lavoro, e potremmo dimostrare che nel 2014 l’Italia ha avuto la forza di abolire sostanzialmente l’articolo 18”. Il premier assicura anche che “il prossimo anno cambierà anche la Rai” e che sarà studiato un cambiamento anche per la Cdp.
“Io oggi da presidente del Consiglio devo impegnarmi per rispettare le regole. Ma questo non mi vieta di spiegare anche che i parametri di Maastricht sono anacronistici”, sottolinea Renzi sulla proposta di sforare il 3%, aggiungendo che “nel 2015 vedrete che questo sarà un punto centrale della nostra azione di governo, anche in Europa”.
In merito alla politica estera, Renzi ribadisce inoltre che “la Russia, anche nei confronti dell’Europa, ha un ruolo strategico, bisogna mediare” e che per quanto riguarda la Libia, “l’idea del nostro governo è quello di fare tutto quello che sarà necessario per garantire anche la nostra sicurezza”.
C.D.