
E’ imminente il passaggio della Legge di Stabilità alla Camera dovrebbe arrivare in aula in queste ore dopo essere approdata stamattina in commissione a Montecitorio. Il termine per la presentazione degli emendamenti era fissato alle 12,30. A quell’ora si erano fermati a 130. Si esclude peraltro una loro approvazione perché vorrebbe il ritorno del testo al Senato con i lavori destinati a finire dopo. Natale. Il Governo vorrebbe ottenere il via libera definivo dall’aula entro domani o al più tardi martedì. L’Esecutivo non sembra intenzionato questa vota a mettere la fiducia. I malumori a Sinistra si addensano anche su questo, con Pier Luigi Bersani che ha sottolineato “Siamo al trentesimo voto di fiducia” e un Pippo Civati più duro ed esplicito: “È record: 33 fiducie in 300 giorni. Una ogni 9 giorni. Praticamente ogni settimana. L’ultima all’alba di ieri , in un Senato con molti assenti, sfibrato dall’attesa durata tutto il giorno del testo su cui votare. Un testo che, si può dire, nemmeno conosceva nella sua edizione finale e che ha votato sulla fiducia. Appunto”. Il testo a Palazzo Madama è stato flagellato da un profluvio di errori materiali, denunciati dallo stesso presidente Grasso, con il viceministro Enrico Morando che faceva ammenda per le incongruenze emerse nella relazione tecnica. Nella notte tra venerdì e sabato si era andati avanti ad oltranza, nella fretta e nel caos, e alla fine il provvedimento era approvato con 162 «sì» 37 «no» e nessun astenuto. Per il leader di Sel Nichi Vendola è stata l”ennesima “umiliazione del Parlamento”. Una prova di “dilettantismo, sciatteria da parte di una classe dirigente che ha bisogno solo di fare propaganda mentre il paese affonda”. Un episodio, secondo il leader di Sel, emblematico della ” velocizzazione renziana”. Alla Camera il Governo spera di uscirne in maniera più ordinata, nel metodo e nel merito. Pochi emendamenti, nessuna fiducia, almeno nelle intenzioni della vigilia. Il premier non può permettersi ora di ampliare il divario con la Sinistra, non prima di aver sciolto il nodo sul Capo dello Stato.
ADB