
La Legge di Stabilità si appresta ad essere approvata dalla Camera dei Deputati, probabilmente senza cambiamenti, quindi definitiva nel testo approvato dal Senato sabato all’alba. Di seguito elenchiamo i principali provvedimenti.
Bonus 80 euro
Il bonus Irpef da 80 euro, introdotto lo scorso maggio per i lavoratori dipendenti con un reddito inferiore o uguale a 24mila euro, oppure fino a 26mila euro ma ridotto proporzionalmente, diventa definitivo. Il testo del ddl di Stabilità non è stato modificato dal Senato su questo punto, rispetto a quanto già approvato dalla Camera in prima lettura, con l’introduzione della regola che non consente il cumulo del bonus con le agevolazioni concesse ai ricercatori che tornano in Italia. E’ rimasta invariata anche la disciplina del bonus bebè rivista dalla Camera rispetto alla prima bozza del governo. Rimangono dunque i limiti di reddito alla concessione del bonus mensile di 80 euro per ogni bambino nato o adottato dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017: il reddito Isee familiare non dovrà superare i 25mila euro. Il bonus bebè, invece, raddoppierà per i redditi Isee inferiori ai 7mila euro. Sempre in tema di figli, vengono poi stanziati 45 milioni di euro per la concessione di buoni acquisto di 1.000 euro per le madri con almeno quattro figli e un reddito Isee fino a 8.500 euro.
Imu e Tasi congelate nel 2015
In attesa della nuova tassa comunale unica, la cosiddetta local tax, la legge di Stabilità prevede il congelamento delle aliquote di Imu e Tasi per il 2015. La legge di stabilità dello scorso anno prevedeva infatti un incremento delle aliquote dal 2,5 al 6 mille per l’anno prossimo, che avrebbe portato ad un forte aumento delle tasse sulla casa. Il governo pertanto è corso ai ripari.
Canone Rai invariato
Il canone Rai per il 2015 rimarrà sullo stesso importo di quello del 2014, a 113,50 euro. Il congelamento del canone della televisione per l’anno prossimo rientra nel quadro di una riforma complessiva della Rai. In un primo momento, si era pensato di inserire il canone nella bolletta dell’energia elettrica per contrastarne l’evasione, con al possibilità di ridurre l’importo, ma non se ne è fatto più nulla perché la questione era troppo complessa e i tempi tecnici troppo stretti.
Taglio Irap su costo lavoro
La legge di Stabilità introduce a favore delle imprese il taglio dell’Irap sul costo del lavoro per gli assunti a tempo indeterminato. per le piccole imprese senza lavoratori è previsto un credito d’imposta sull’Irap pari al 10%. Su quest’ultimo aspetto, tuttavia, sono state sollevate le perplessità dei tecnici della Camera.
Partite Iva: nuovo regime dei minimi
La legge di Stabilità introduce il nuovo regime dei minimi per le Partite Iva, abbassando il limite massimo di reddito per accedervi e triplicando dal 5% al 15% l’imposta sostitutiva di Irpef, Ires, Irap e Iva finora applicata. L’unica agevolazione è rappresentata dalla cancellazione della durata temporale: prima il regime dei minimi si applicava fino ai 5 anni di attività, ora questo limite è eliminato. L’aliquota dell’imposta sostitutiva sarà applicata ad una base imponibile calcolata in modo forfettario. Il nuovo regime dei minimi non si potrà applicare a coloro che hanno un reddito da lavoro dipendente prevalente rispetto a quello autonomo e comunque superiore ai 20mila euro. Si tratta comunque di un regime che non avrà più nulla di vantaggioso e che costringerà molte Partite Iva alla chiusura o al passaggio al regime ordinario.
Tfr anticipato in busta paga
La legge di stabilità introduce in via sperimentale l’anticipo del Tfr in busta paga per i lavoratori del settore privato che vorranno farne richiesta. Il periodo di sperimentazione in cui i lavoratori riceveranno parte del trattamento di fine rapporto (la cosiddetta liquidazione) andrà dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018. Le somme di Tfr anticipate verranno tuttavia sottoposte a tassazione ordinaria, a differenza di quella agevolata che si applica sul Tfr corrisposto alla cessazione dell’attività lavorativa. L’aliquota sulla rivalutazione del trattamento di fine rapporto viene alzata dall’11,5% al 17%.
Nuove norme sulle pensioni
Tetto alle cosiddette pensioni d’oro: li assegni pensionistici non potranno superare gli importi che sarebbero stati erogati in base alle regole vigenti prima dell’entrata in vigore della riforma Fornero. Una norma che si applicherà anche a chi ha superato i vecchi limiti contributivi. Inoltre vengono cancellate le penalizzazioni per chi, avendo raggiunto i 42 anni di contributi, anticipa la pensione prima del compimento dei 62 anni. Una regola che si applicherà, tuttavia, solo a chi maturerà il requisito dell’anzianità contributiva al 31 dicembre 2017.
Taglio ai dipendenti delle province
A seguito della legge Delrio di riforma delle province italiane, con la legge di Stabilità il governo dichiara che il 50% dei dipendenti delle province e il 30% di quelli delle città metropolitane sono in esubero. Entro il 1° aprile del 2015 ogni provincia dovrà redigere un elenco dei dipendenti che rimarranno in carica per le funzioni residue, mentre gli altri verranno messi in mobilità per poi essere riassorbiti dalle Regioni, dai Comuni o dalle amministrazioni statali. Dal 2017 scatterà “il collocamento in disponibilità” con il taglio in busta paga del 20 per cento. La disponibilità durerà due anni, mentre le eventuali cessazioni del rapporto di lavoro inizieranno solo dopo il 30 aprile 2019.
Tagli per 4 miliardi alle Regioni
Con la legge di stabilità vengono ridotti ancora i trasferimenti di risorse dallo Stato alle Regioni italiane. Il taglio previsto è di 4 miliardi di euro, che nel 2015 si aggiungono ai 2,3 miliardi già previsti dal governo Letta. Le Regioni sono chiamate a ridurre e rendere più efficiente la spesa sanitaria che rappresenta circa l’80% delle loro uscite. Il rischio è che vengano ridotti i servizi di assistenza sanitaria per i cittadini.
Inversione contabile dell’Iva
Con la legge di Stabilità viene disposta l’inversione contabile dell’Iva (che ne che elimina la detrazione sugli acquisti), la cosiddetta reverse charge, in alcuni settori come quello edile, quello energetico, quello delle imprese di pulizia e acnhe quello della grande distribuzione commerciale (supermercati, discount). L’obiettivo è quello di contrastare l’evasione dell’Iva. L’estensione del nuovo regime dell’Iva alla grande distribuzione dovrà, tuttavia, essere approvato dall’Unione europea, perché contrasta con le regole comunitarie. Se dalla Ue la risposta sarà negativa, scatterà la clausola di salvaguardia che prevede un nuovo aumento dell’aliquota Iva a fine giugno 2015. Da questa misura il governo conta di recuperare circa 700 milioni di euro, come aveva già indicato il Ministro dell’Economia Padoan nella lettera inviata alla Commissione europea a fine ottobre, in cui rispondeva alle richieste di chiarimenti sulla legge di Stabilità.
Università: meno limiti ai ricercatori
Sono stati rivisti i limiti per l’assunzione dei ricercatori nelle università. Per i prossimi tre anni, 2015-2017, le università con che hanno il 30% di professori ordinari potranno assumere un ricercatore ogni due professori ordinari. Per queste assunzioni vengono stanziati 5 milioni di euro.
Sostegno all’export italiano
La legge di Stabilità stanzia risorse al Piano straordinario per il made in Italy, già annunciato dal governo, con 130 milioni per il 2015, 50 milioni per il 2016 e 40 per il 2017. Inoltre, con lo stanziamento di 2,5 miliardi viene raddoppiata la provvista costituita presso la Cassa depositi e prestiti e destinata ai finanziamenti per l’acquisto di beni strumentali. In sette anni sono previsti 217 milioni circa di contributi statali per ridurre il tasso di interesse.
Bonus per ristrutturazioni edilizie
La legge di Stabilità prevede, poi, un bonus edilizia per le ristrutturazioni delle abitazioni e il loro l’efficientamento energetico. Il credito di imposta sarò del 50% per i lavori di ristrutturazione e del 65% per quelli mirati al risparmio energetico. Ci sarà inoltre un credito di imposta al 65% anche per i lavori di ristrutturazione antisismica. Il bonus fiscale per il recupero edilizio delle abitazioni era stato portato dal precedente 36% di spese detraibili al 50%, in dieci anni, dal governo Monti a partire dalla fine di giugno del 2012. Il bonus per risparmio energetico, invece, era stato portato dal 55 al 65% di spese detraibili dal governo Letta. Entrambi gli sconti fiscali sono ora prorogati anche per il 2015 dal governo Renzi.
V.B.