Jobs Act, Sel: “Vigilia di Natale delitto perfetto per i diritti dei lavoratori”

Palazzo Chigi, Roma (Alberto Pizzoli-Getty images)
Palazzo Chigi, Roma (Alberto Pizzoli-Getty images)

Le tensioni politiche alla vigilia delle festività natalizie non sembrano smorzarsi dopo le ultime bagarre in aula del Senato e alla Camera sul Ddl Stabilità.
Infatti, per domani, è atteso il Consiglio dei Ministri nel quale saranno varati i decreti attuativi al Jobs act, le partite Iva, ma anche il Ilva e la delega fiscale.

Amaro il commento di Sinistra ecologia e libertà: “La Vigilia di Natale è il giorno per il delitto perfetto dei diritti dei lavoratori. Mentre le famiglie sono impegnate con i propri cari, il governo Renzi con un colpo di spugna archivia definitivamente l’art.18 e a questo aggiunge anche la legittimità di licenziare per scarso rendimento. Al peggio non c’è mai fine”, ha dichiarato il senatore Giovanni Barozzino, capogruppo di Sel in Commissione Lavoro.
“Tutto quello che non sono riusciti a fare Berlusconi e Monti, lo sta facendo Renzi: dare piena discrezionalità al datore di lavoro. Licenziare più facilmente è del resto il punto cardine su cui è costruito il Jobs Act!”, ha poi rilanciato il senatore Sel, spiegando come “in futuro sarà più conveniente assumere per poi licenziare, senza stabilizzare mai il lavoratore. Un precariato a vita, altro che tutele crescenti!”.

“Come contropartita a tutto questo scempio, ci sono gli sbandierati 80 euro elargiti come misura spot solo ai lavoratori di una certa categoria, una goccia nel mare perché gli altri, gli incapienti, le partite Iva e i pensionati, sono stati serenamente dimenticati”, ha poi concluso Barozzino.

Secondo le indiscrezioni tra i decreti attuativi vi sarà quello sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in modo che sia utilizzabile fin dal prossimo anno,  con le modifiche all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e le nuove regole sul reintegro e indennizzo per i licenziamenti illegittimi).
Inoltre potrebbe esservi quello sulla riforma dell’Assicurazione sociale per l’impiego (Aspi) che potrebbe comportare maggiore risorse con l’estensione dell’assegno di disoccupazione anche ai collaboratori.

  

C.D.