La tecnologia prima di andare a dormire disturba il sonno e non solo

Telefonino cellulare
Telefonino cellulare
La tecnologia nella nostra vita è tanta, forse troppa. Siamo quasi dipendenti da essa, e tutto questo può portare ad un patologia ben conosciuta: l’insonnia, che viene in parte causata dall’uso smodato di telefonini, tv e computer prima di mettersi a letto.

Secondo quanto dichiarato in un lancio di agenzia della Reuters, in America prendono molto sul serio la questione insonnia: studiosi e ricercatori ritengono certo che a causare l’insonnia possono essere sicuramente tutti i dispositivi tecnologici di cui ci circondiamo.

Arrivano, dunque, i consigli su cosa NON fare per dormire e farlo al meglio: non guardare la TV prima di andare a dorminre, non controllare mail e messaggi fino a tarda notte, non giocare ai videogames fino alle prime luci dell’alba.

Infatti, secondo la National Sleep Foundation americana, un’associazione che studia scientificamente il sonno degli americani, nel 95% delle risposte si individua un utilizzo delle tecnologie informatiche o di dispositivi di elettronica di consumo, nelle ore precedenti al sonno. E tali risposte sono presenti nei due terzi dei soggetti che dichiarano di non riuscire a dormire bene o a sufficienza, durante la notte.

Troppa luce, niente ormone dunque, l’esposizione alla luce artificiale prodotta dai dispositivi elettronici accresce l’attenzione e può sopprimere il rilascio della melatonina, l’ormone che determina la predisposizione al sonno nell’essere umano.

Le vittime di questo fenomeno sono diverse: in primis i Baby boomers, cioè le persone nate nel boom economico e che oggi hanno tra i 46 e i 64 anni, che sono i più assuefatti alla televisione prima di andare a letto, mentre i giovani sono più colpiti da insonnia per colpa dei videogames: un terzo dei giovani tra i 13 e i 18 anni e il 2(% dei giovani adulti, tra i 19 e i 29 anni. Inoltre il 60% dei soggetti ha dichiarato di utilizzare anche il Personal Computer, per motivi di lavoro, prima di mettersi a letto, almeno un paio di notti alla settimana. Gli appartenenti alla Generazione Z, i giovani tra i 13 i 18 anni, sono quelli che si descrivono come più assonnati durante il giorno: ben il 22% del campione ha dichiarato di sentirsi stanco la mattina dopo.

Giovanni Remigare