Quirinale, partita aperta. Forza Italia non cede

Il Palazzo del Quirinale (Foto: Andreas Solaro/afp/Getty Images)
Il Palazzo del Quirinale (Foto: Andreas Solaro/afp/Getty Images)

Chi si aspettava che bastassero le parole di Berlusconi per asfaltare la strada verso il Quirinale a un candidato del Partito Democratico, dovrà ricredersi. Il clima in Forza Italia, infatti, sembra andare nella direzione opposta. Già ieri la deputata Daniela Santanché aveva invitato a votare per un nome di rottura: “Concordo con Matteo Renzi quando dice che nessuna forza politica dovrà porre il proprio veto sulla nomina del prossimo capo dello Stato, ma sia chiaro: al Colle basta comunisti”.

Spiegava la Santanché: “Negli ultimi otto anni,la presidenza della Repubblica è stata occupata da un uomo del Pci che ha sacrificato l’Italia e favorito l’Europa. Quanto meno, oggi ci aspettiamo un soggetto liberale e di area moderata, in grado di ricordare a Bruxelles che l’Italia, prima di tutto, è e resta uno stato sovrano”. Oggi, Paolo Romani, capogruppo ‘azzurro’ al Senato, intervistato da ‘Repubblica’, ha invitato a essere “cauti con l’apertura al candidato Pd”.

Spiega il senatore azzurro: “Iniziamo col dire che lo spirito del Nazareno non prevede imposizioni. Ma una consultazione che porti alla scelta di una figura di garanzia, oggi quanto mai necessaria, questo è il senso dell’intervento del presidente Berlusconi” . Poi prosegue: “Penso solo sia molto difficile che ci si metta d’accordo su una figura espressione del Pd”.

“Ma per rispetto nei confronti di chi siede oggi al Quirinale e per il ruolo che ricopriamo, evitiamo di iniziare con la girandola di nomi. Magari per bruciarli”, ha invitato Romani, rispondendo poi a una domanda su possibili candidature, in primis quella di Romano Prodi: “Escludiamo dal confronto nomi per noi per nulla digeribili. Sul resto possiamo discutere. Ma al momento debito”.

La posizione di Guerini

Sempre ‘Repubblica’ ospita un’intervista al vicesegretario Pd, Lorenzo Guerini, che sostiene: “Ognuno di noi dem credo abbia compreso la lezione dopo quel che è accaduto un anno e mezzo fa. È importante inoltre che Berlusconi abbia deciso di non porre veti”. In realtà, attraverso la propria pagina Facebook, l’ex premier ha chiarito le sue parole: “Il nuovo presidente della Repubblica? Deve essere una persona seria, accettata da tutti, che svolga il suo ruolo di garanzia nei confronti di ognuno e non di una sola parte. Punto e basta”.

Parole che Guerini legge in questo senso: “È importante che abbia confermato ciò che noi diciamo da tempo, cioè che per l`elezione del capo dello Stato ci vuole un consenso ampio. Berlusconi ha detto che Forza Italia è disposta a votare un candidato del Pd o indicato da noi, che risponda alle caratteristiche di autorevolezza e di competenza. Dopo di che si tratterà di verificare questo atteggiamento nel percorso parlamentare”.

Il vice di Renzi alla segreteria del partito non nasconde infine le sue preoccupazioni sul rischio che viene dai cosiddetti “franchi tiratori”: “L`elezione del presidente della Repubblica avviene a scrutinio segreto. Abbiamo visto, anche nel recente passato, che questo strumento – che è elemento di garanzia dell`autonomia dei parlamentari – a volte rischia di essere utilizzato in modo sbagliato. Si presta a giochi, tranelli, a comportamenti che vanno nella direzione di sabotare un percorso invece di costruirlo. Ma dallo scorso anno lo sappiamo tutti cosa può accadere. Credo che ciascun parlamentare vorrà dimostrare al paese di avere compreso la lezione”.

 

GM