
“Se non scopro al più preso la verità su quanto è realmente accaduto, rischio di impazzire”. A dirlo è Davide Stival, padre del piccolo Loris, tramite il suo avvocato, Daniele Scrofani. L’uomo finora non è andato a trovare in carcere a Catania la moglie Veronica Panarello, accusata dell’infanticidio ma che si proclama innocente. Una visita non è prevista nemmeno nei prossimi giorni.
LE SCUSE DELLA SORELLA DI VERONICA
La sorella di Veronica Panarello, Antonella, chiede perdono e le rivolge un appello dopo esser stata, fra i primi, ad accusarla: “Veronica scusa per tutto quello che ho detto, ma c’era la rabbia, perché è venuto a mancare il tuo bimbo, il mio nipotino. L’ho visto nascere Loris, ti chiedo scusa sei la mia sorellina, ti chiedo scusa e ti amo. Perdonami per quello che ho detto, perdonami. Voglio venirti a trovare”.
L’ESAME DEL DNA SULLE UNGHIE DI LORIS
“L’esame del Dna sulle unghie del piccolo Loris non ha prodotto riscontri rilevanti”. Lo dice Carmelo Petralia, procuratore della Repubblica di Ragusa che coordina le indagini sull’omicidio di Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso lo scorso 29 novembre in un canalone dalle parti di Santa Croce Camerina, per il cui delitto è in carcere la madre Veronica Panarello. Entro la prossima settima il tribunale del Riesame fisserà l’udienza per esaminare il ricorso contro la misura di custodia cautelare in carcere l’istanza di scarcerazione presentato dal legale della donna, Francesco Villardita. Istanza che non verrà discussa prima di gennaio.
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